Al Civico, materiale sequestrato| Dopo 10 anni potrebbe essere utile - Live Sicilia

Al Civico, materiale sequestrato| Dopo 10 anni potrebbe essere utile

L'ospedale Civico di Palermo

Gli scatolini si trovano in un seminterrato. L'inchiesta era quella sulla forniture gonfiate

PALERMO – Ci potrebbero essere delle scorte di materiale sanitario utile per l’emergenza all’ospedale Civico di Palermo. Solo che il materiale risulta ancora sotto sequestro.

Si tratterebbe, infatti, del “corpo del reato” scovato nel 2008 quando esplose lo scandalo sulle forniture nell’ospedale palermitano. L’ultimo capitolo della vicenda giudiziaria è del gennaio scorso. L’ex primario della Rianimazione Mario Re è stato condannato dalla Corte dei Conti a pagare 283 mila per danno erariale.

Nel 2008 un’indagine della sezione Reati contro la pubblica amministrazione della Squadra mobile svelò un giro di corruzione nella gestione degli appalti per le forniture, truffe e peculati ai danni dell’azienda ospedaliera. Grazie alla compiacenza dei medici, e sfruttando l’escamotage dell’urgenza, le forniture sarebbero state gonfiate. Re era uno degli imputati e fu accusato di avere ottenuto in cambio una serie di benefit: cene, congressi, viaggi, ingressi allo stadio, il pagamento delle rate della macchina e altro ancora. In primo grado l’ex primario fu condannato a 7 e due mesi per corruzione, truffa e falso. In appello arrivò la prescrizione dei delitti di truffa e corruzione e la pena scese a 4 anni e 11 mesi per falso. Falso che, infine, nel 2017, la Cassazione dichiarò anch’esso prescritto.

Le indagini della magistratura contabile sono andate avanti lo stesso poiché “la Cassazione, nel dichiarare la prescrizione anche del reato di falso, aveva comunque confermato la bontà dell’impianto accusatorio, deducendo che, pur in assenza di un giudicato di condanna, le prove raccolte in sede penale avrebbero dovuto essere liberamente valutate dal collegio al fine di formare un convincimento conforme alla propria impostazione”.

Sembrerebbe che nel seminterrato del padiglione 4 del Civico i siano scatolini di materiale. C’è chi ricorda che contengano anche mascherine, guanti, caschi, addirittura di kit usati quando in italia ci fu l’allarme per l’infezione da antrace.

Pare che al Civico (la cui direzione non siamo riusciti a contattare per avere avere dei chiarimenti), in queste ore, abbiano deciso di valutare il contenuto degli scatolini, ma serve un’autorizzazione ad aprirli. È vero che il materiale, ormai dopo più di un decennio, è certamente scaduto, ma se non fosse stato mai aperto sarebbe biologicamente intonso e forse utilizzabile. Il ché, in tempi di magra e di emergenza Coronavirus, potrebbe rappresentare una risorsa inaspettata. Non resta che verificare.


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