"Il Coronavirus si riesce a battere | Ma è necessario intervenire subito" - Live Sicilia

“Il Coronavirus si riesce a battere | Ma è necessario intervenire subito”

Il paziente guarito di recente con l'equipe medica del Covid hospital

Parla il dottore Enzo Provenzano, responsabile medico del Covid hospital di Partinico.

Coronavirus
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2 min di lettura

PALERMO- Il dottore Enzo Provenzano, risorsa preziosa della Sanità siciliana, responsabile medico del Covid hospital di Partinico, è contento, nonostante giorni molto faticosi in trincea. Stamattina si è collegato con una trasmissione televisiva: gli ospiti erano lui e un paziente appena guarito dal Coronavirus. “Abbiamo dato un segnale di speranza importantissimo – dice -. E’ giusto essere responsabili, seri e fiduciosi. Teniamo presente che il Covid è una patologia molto contagiosa, a bassa virulenza”.

E tutti quei morti allora?

“Non parlo di situazioni che non conosco. Dico solo una cosa: le persone si mettono meglio in sicurezza quando intervieni dopo i primi sintomi. La diagnostica è un’arma fondamentale. Prendersi carico subito del paziente anche con una situazione complicata significa dargli molte opportunità in più”.

Com’è la situazione, dottore Provenzano?

“Tante persone hanno paura, pure gli operatori, che sono, appunto, persone. E questo può provocare l’isolamento del malato. In certi casi, magari, ti accorgi solo del Covid e non ti concentri abbastanza sulle altre patologie. E le persone muoiono con il Coronavirus, ma di altro”.

Quindi?

“Il virus è aggredibile, lo ripeto. I nuovi farmaci funzionano bene e il tempismo è tutto. Sono fiducioso. Ma dobbiamo rispettare le regole per evitare il diffondersi del contagio. Stare a casa è ancora la medicina migliore”.

C’erano state delle proteste a Partinico per la riconversione dell’ospedale in centro specializzato.

“Una reazione normale di paura. Adesso va tutto bene. Il nostro ospedale è diventato un centro di riferimento essenziale e questa è una ricchezza per il territorio”.

Lei è un luminare per lo studio del diabete che è una delle patologie più insidiose in tempo di Coronavirus. Come è riuscito a organizzarsi, nel suo doppio ruolo?

“Senza alcun problema. Grazie alla direzione e grazie all’assessore Razza abbiamo razionalizzato gli spazi senza rinunciare a niente. Andiamo avanti con la telemedicina, con la terapia a distanza. Per il diabete c’è un numero 3355923369 che funziona sempre”.

Cosa può dirci sui test del Covid? Ne avremo di più veloci?

“Ce n’è uno che arriva dalla Cina e che si sta sperimentando in alcune regioni. Basta una puntura al dito e sai tutto dopo quindici minuti. Ovviamente, va, appunto, sperimentato con molta cura. Sarebbe un aiuto importantissimo”.


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