Tamponi per chi è tornato dal Nord | Oltre 35 mila persone da controllare - Live Sicilia

Tamponi per chi è tornato dal Nord | Oltre 35 mila persone da controllare

Si dovrebbe conoscere quanto incideranno nelle statistiche del contagio, ma mancano uomini e mezzi

Sono giorni decisivi per capire se e quanto inciderà nella diffusione del Coronavirus in Sicilia il rientro dal Nord di migliaia di persone. Sono oltre 35.000 coloro che si sono registrati nel portale della Regione, rispettando le procedure stabilite da un decreto del governatore Nello Musumeci. A tutti devono essere fatti i tamponi, ma mancano uomini e mezzi. Dal personale ai reagenti, passando per le macchine dove vengono processati i tamponi. E così la gente attende in casa di sapere quando potrà sottoporsi al test.

L’ultimo rientro di massa è datato 14 marzo. da quel giorno è per i successivi 14 le persone interessate sono rimaste in quarantena obbligatoria. Da alcuni giorni hanno iniziato a sottoporsi ai tamponi. I siciliani di ritorno dal Nord sono stati contattati o lo saranno nei prossimi giorni dalle aziende sanitarie provinciali di appartenenza che gli comunicheranno il luogo dove eseguire il test.

Il protocollo prevede che debbano presentarsi con la propria macchina, da soli e senza scendere dal veicolo, nel luogo prestabilito. A Palermo ad esempio è il poliambulatorio della Guadagna. Il personale farà il tampone mentre sono in auto. Qualora non fossero in grado di allontanarsi da casa per ragioni di obiettiva necessità si procederà al prelievo domiciliare del tampone. I campioni saranno poi inviati nei 9 laboratori di riferimento, uno per ciascuna provincia. I risultati dei test arriveranno entro le 48 ore successive.

“Il punto è che la macchina non si è ancora messa in moto – dice Angelo Collodoro del sindacato Cimo -, non ci sono i laboratori con uomini e mezzi tali da assoldare a un compito così gravoso e specifico che richiede consolidate esperienze. Al momento non vedo come possa essere eseguita e smaltita questa molte di tamponi. Purtroppo paghiamo lo scotto del piano regionale per le pandemie fermo al 2010 in assessorato (leggi cosa prevede il piano)“.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI