Regione e Kore: doppio incarico| Monterosso pagherà 26mila euro - Live Sicilia

Regione e Kore: doppio incarico| Monterosso pagherà 26mila euro

Patrizia Monterosso

L'ex segretario generale avrebbe provocato un danno erariale

Regge la ricostruzione delle Procura regionale: Patrizia Monterosso deve restituire 26 mila euro per gli incarichi aggiuntivi. La decisione è della Corte dei Conti, presieduta da Guido Carlino. La notizia si apprende a poche ore da un’analoga sentenza che ha riguardato un medico (leggi l’articolo sul medico dell’ospedale Civico di Palermo). 

La legge prevede nel caso dei dirigenti con incarico apicale il principio di omni comprensività del trattamento economico. Non si possono avere, dunque, ulteriori retribuzioni. Nel caso di funzioni non apicali gli enti pubblici presso i quali i dirigenti regionali svolgono l’incarico “aggiuntivo” devono versare il 100% del compenso nelle casse della Regione siciliana. Quest’ultima liquida il 50% al dirigente e versa la metà rimanente in un apposito fondo. Non devono esserci pagamenti diretti fra ente e dirigente.

Monterosso in passato è stata consigliere di amministrazione dell’Università Kore di Enna e contemporaneamente prima capo di gabinetto del presidente della Regione e poi segretario generale. L’attuale presidente della Fondazione Federico II era stata designata nel 2011 su richiesta dell’università e su indicazione dell’allora governatore Raffaele Lombardo per il consiglio dei garanti.

I finanzieri hanno chiesto chiarimenti. La Kore non ha spiegato il grado di coinvolgimento dell’amministrazione regionale rispetto all’incarico. Né ci sarebbe traccia di alcun atto con cui la Regione autorizzava Monterosso a ricoprirlo. Monterosso è stata in carica dal 2012 al 2015. 

“Dopo la designazione presso il Consiglio dei Garanti dell’Università Kore – si legge nella motivazione – la Monterosso sarebbe stata cooptata nel Consiglio di amministrazione della stessa università, senza alcun atto dell’amministrazione regionale, né alcuna comunicazione da parte dell’Università volta ad ottenere l’assenso dell’amministrazione stessa alla nomina”.

Monterosso si è difesa sostenendo che l’incarico alla Kore “non sarebbe riconducibile alla qualifica rivestita nell’apparato amministrativo regionale, esulerebbe totalmente dai compiti e dalle funzioni di Capo di Gabinetto e di Segretario Generale e sarebbe stata retribuita dalla Kore a titolo professionale”.

Una tesi che non ha convinto il collegio. La linea della Procura, guidata da Gianluca Albo, supera il vaglio dei giudici di primo grado (la sentenza può essere appellata). Restano aperti analoghi fascicoli su altri dirigenti e funzionari. Le indagini sono affidate al Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo. Non è la prima condanna subita da Monterosso per danno erariale (leggi l’articolo sugli extrabudget della formazione professionale). 

 


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