Sicilia blindata a Pasqua, |De Luca: "Banca dati sospesa" - Live Sicilia

Sicilia blindata a Pasqua, |De Luca: “Banca dati sospesa”

Nuove misure: si uscirà solo una volta al giorno. Agricoltura e pesca: dichiarato lo stato di crisi

CORONAVIRUS
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Dopo gli ultimi ‘ritocchi’ è stata firmata nella notte dal Presidente della Regione Nello Musumeci, la nuova ordinanza che prevede misure più stringenti in Sicilia per fronteggiare il Coronavirus.

Si fermano le consegne a domicilio a Pasqua e Pasquetta, ma entra in vigore anche il divieto di uscire più di una volta al giorno, anche per fare la spesa. Da domani al giorno di Pasquetta cambiano anche le regole per arrivare a Messina dalla Calabria e viceversa: il transito via mare sullo Stretto di Messina è consentito solo ai pendolari, agli operatori sanitari e agli appartenenti alle forze dell’ordine e alle forze armate. Si fa eccezione solo per “comprovati motivi di gravità e urgenza”. Per i controlli sullo Stretto saranno inoltre assunti altri medici.

Il Governatore ‘blinda’ ulteriormente l’Isola per Pasqua e Pasquetta vietando gli spostamenti nelle case di villeggiatura e vietando la consegna a domicilio. Musumeci ammette che c’è stato un “effetto positivo alle diverse misure adottate sul territorio regionale”, ma non basta e serve mantenere la guardia. Per adesso, no all’obbligo di mascherine e guanti in Sicilia, come si ipotizzava inizialmente, ma vale solo per i lavoratori degli esercizi commerciali che vendono generi alimentari “anche all’aperto”. In alternativa ai guanti si devono lavare frequentemente le mani con detergente disinfettante.

I cittadini, però, dovranno indossare le mascherine o, comunque, coprire naso e bocca con “altro adeguato accessorio” dove non è possibile tenere la distanza di un metro. Per quanto riguarda la limitazione delle uscite, l’ordinanza di Musumeci prevede la possibilità di potere lasciare le proprie abitazioni solo “una volta al giorno” e solo per gli acquisti essenziali, “ad eccezione di quelle per i farmaci”, e sono permessi “a un solo componente del nucleo familiare”.

Leggi il testo della nuova ordinanza 

E’ inibito l’ingresso nel territorio comunale ai venditori ambulanti al dettaglio, se provenienti da altri Comuni.

Rimangono interdetti alla fruizione i parchi, le aree gioco, le ville, i boschi, i giardini e ogni altro spazio pubblico. Per quanto di competenza, il Corpo Forestale assicura l’osservanza della presente disposizione.

E a Palermo, nelle scorse ore il sindaco Leoluca Orlando ha ribadito che i controlli saranno effettuati anche tramite i droni. Chiuso il Parco della Favorita, che sarà presidiato dalle forze dell’ordine. Intanto prosegue l’attività della polizia municipale che negli ultimi due giorni ha controllato 309 persone nell’ambito delle attività di servizio per il rispetto dei provvedimenti nazionali e regionali per la prevenzione del contagio. Tutte queste persone hanno dimostrato l’effettiva l’effettiva motivazione agli spostamenti. Controllate anche 22 attività commerciali a Palermo che sono risultate in regola con il rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie.

 

Leggi minuto per minuto tutti gli aggiornamenti sull’emergenza Coronavirus in Sicilia

FINE DELLA DIRETTA DI LIVESICILIA

20.04 – Non va sospeso il provvedimento con il quale il Dipartimento di Prevenzione Igiene Ambienti di Vita dell’Asp di Catania ha inibito ad una struttura privata accreditata di continuare a eseguire test diagnostici per Coronavirus su persone prive di sintomi. Lo ha stabilito il Tar della Sicilia con una decisione cautelare. Era stata proprio la circostanza che i tamponi venivano eseguiti in assenza di sintomi a portare al blocco dell’attività del laboratorio: il test non appare sostenuto da un razionale valore scientifico, aveva sostenuto l’Asp, in quanto non fornisce un’informazione indicativa ai fini clinici e per questo potrebbe essere fuorviante per la popolazione. La negatività non è in grado di escludere l’infezione- era stato il ragionamento seguito- pertanto questo dato porterebbe a far abbassare la guardia a chi ritiene senza fondamento di non essere stato contagiato, spingendolo a non rispettare le disposizioni ministeriali restrittive. Con il risultato ulteriore di produrre un “grave danno” alla tutela della salute pubblica. Secondo il Tar della Sicilia la Asp ha posto “esigenze di pubblico interesse” , per questo “prevalenti” sulle istanze del laboratorio che aveva chiesto in via di urgenza di annullare lo stop ai test. La decisione sul merito è stata fissata per il 23 aprile.

19.21 – Un’infermiera in servizio presso l’ospedale Sant’Elia è risultata positiva al tampone per il coronavirus. La donna era fino a qualche settimana fa in servizio al reparto di Medicina Nucleare, dove vengono eseguite le Pet Tac, poi però in seguito al trasferimento del reparto per la costituzione del pronto soccorso infettivologico è stata trasferita in un altro reparto. Si tratta del secondo caso di operatore positivo all’ospedale Sant’Elia. Giorni fa infatti è risultato positivo un operatore sociosanitario di 24 anni di Mussomeli, in servizio nell’ospedale del capoluogo nisseno.

18.28 – Una 72enne originaria di Campofranco (Caltanissetta) è deceduta questa mattina nel reparto di Pneumologia e malattie respiratorie dell’ospedale Civico. La donna, che aveva altre patologie pregresse, proveniva dalla Rsa Villa delle Palme di Villafrati comune dichiarato “zona rossa” proprio per il focolaio esploso nella struttura sanitaria. E’ la nona vittima della pandemia nel Palermitano che ha sviluppato una polmonite che non le ha lasciato scampo. “Purtroppo – spiegano dall’ospedale – aveva un quadro clinico già compromesso e anche una normale influenza avrebbe potuto avere queste conseguenze”. Negli scorsi giorni sono deceduti un 74enne di Termini, ricoverato al “Covid hospital” di Partinico, e l’83enne padre Silvio Buttitta, entrambi trasferiti da Villafrati con le ambulanze del 118.

18.09 – Sarà esteso anche alle Rsa siciliane il vademecum comportamentale contemplato per le case di riposo. Si tratta di nuove azioni di contrasto e prevenzione messe in atto dalla Regione Siciliana per contenere ulteriormente ogni forma di possibile contagio dal Coronavirus nelle strutture che ospitano anziani e persone fragili. Previsti controlli e screening periodici su pazienti (o ospiti) e personale attraverso il tampone o test sierologici. In particolare, per evitare che il Covid 19 venga trasmesso da una struttura all’altra, sarà necessario, preliminarmente, procedere con la identificazione di tutte le strutture di provenienza degli operatori, inclusi quelli del settore alberghiero (ristorazione e biancheria). Come per le case di riposo, anche nelle Rsa, è previsto il tampone nasofaringeo periodico e, in caso di insorgenza di sintomi, l’introduzione di un isolamento preventivo per i casi sospetti in attesa di esito del test. Per i nuovi pazienti che fanno ingresso nelle Rsa (così come per le case di riposo) si dovrà richiedere alle strutture di provenienza di effettuare tampone nasofaringeo, se non sarà possibile ottenere il referto, il paziente (o ospite) verrà sottoposto a tampone all’ingresso e trattato come caso sospetto, isolandolo. Il vademucum prevede anche il controllo quotidiano con tracciabilità in cartella di temperatura corporea e presenza/assenza di possibili sintomi Covid-correlati. Tutte le informazioni, ovviamente, saranno trasmesse all’Asp di riferimento. Inoltre anche le Rsa dovranno individuare un responsabile del biocontenimento che avrà il compito di sovrintendere a tutte le azioni di prevenzione, mentre i dipendenti saranno chiamati ad una formazione sul corretto uso e smaltimento dei dispositivi di protezione individuale. Come per le case di riposo, anche per le Rsa vale la misura che contempla il divieto assoluto di visite dall’esterno di parenti e conoscenti e la somministrazione dei pasti in ambienti comuni. La misura, varata dall’assessore regionale alla Salute Ruggero razza, che trae spunto da un’articolata relazione redatta da Giuseppe Nunnari ed Emmanuele Venanzi Rullo (Università degli Studi di Messina) e da Bruno Cacopardo e Manuela Ceccarelli (Università degli Studi di Catania), incoraggia le case di cura ad adoperare le tecnologie digitali, come le videochiamate mediante smartphone e tablet, per assicurare il contatto tra gli ospiti e i loro familiari.

18.05 – “I controlli li fa lo Stato nell’imbarcadero a Villa San Giovanni, il compito della Regione è sanitario, cioè verificare la temperatura di chi lo Stato ha autorizzato a passare nello Stretto”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a ‘Pomeriggio Cinque’, rispetto alla nuova ordinanza che prevede la chiusura dello Stretto da domani al 13 aprile ad eccezione per forze di polizia, armate, sanitari pubblici e privati e chi ha necessità urgenti.

18.03 – In Sicilia 73 nuovi contagi, stabile il numero dei ricoveri ma aumentano sensibilmente i guariti

16.14 – “Come spesso succede e nonostante la buona volontà dei tanti soggetti istituzionali coinvolti, sulla vicenda dei 30 milioni assegnati dalla Regione ai Comuni per l’assistenza alimentare delle famiglie si è creato un corto-circuito normativo. A questo punto è utile, necessario ed urgentissimo un provvedimento della Protezione civile nazionale, che andrebbe anche a prevenire che simili situazioni si ripetano in altre regioni. Stiamo parlando di far mangiare i cittadini, un’emergenza che sta assumendo proporzioni gravissime”. La richiesta viene da un gruppo di deputati regionali all’Ars, che propongono un intervento della Protezione civile nazionale sulla questione della deroga ai vincoli procedurali legati al codice degli appalti. Per Marianna Caronia, Luisa Lantieri, Antonio Catalfamo, Giuseppe Compagnone, Giuseppe Gennuso, Giovanni Bulla, Stefano Pellegrino e Carmelo Pullara è infatti “necessario estendere ai provvedimenti delle regioni e dei comuni per l’emergenza sociale e alimentare la deroga al codice degli appalti già decisa per l’emergenza sanitaria. Non si può far aspettare la gente mentre che la burocrazia faccia il suo corso”.

17.01 – De Luca: “Sospendo la banca dati, la adotti Musumeci”

16.54 – Si allarga la protesta degli amministratori locali siciliani contro le misure prese dal governo nazionale per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Oltre ai settanta primi cittadini iniziali, aderiscono altri sindaci dell’Isola che fanno arrivare l’asticella a quota 96: alla protesta hanno aderito assessori, presidenti dei consigli comunali e consiglieri. Sono adesso 265 i firmatari del documento lanciato la scorsa settimana. “Abbiamo aperto all’adesione degli assessori e dei consiglieri comunali – spiega Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo (Messina) e primo firmatario del documento – per le numerose richieste ricevute ma soprattutto per dare un’idea di compattezza e trasversalità di questa posizione negli enti locali. Al momento abbiamo 265 sottoscrizioni ma contiamo di averne altre ancora. Il nostro documento si avvia a diventare un documento dei comuni e non soltanto dei primi cittadini”. Il documento, che sarà inviato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, definisce i provvedimenti governativi “illusori e palesemente insufficienti” e mette nero su bianco proposte di ordine finanziario di aiuto ai comuni, una richiesta di potenziamento dei servizi sociali, dei poteri ai primi cittadini per il controllo dell’ordine pubblico e “una decisa azione di semplificazione amministrativa”.

16.12 – Due alberghi sanitari, in provincia di Siracusa, per complessivi 119 posti letto, destinati ad accogliere i positivi al Covid 19 già guariti e senza sintomi o dimessi dagli ospedali, ma ancora con il rischio di essere contagiosi per le famiglie. La prima struttura individuata, immediatamente disponibile già dal 4 aprile, è “Città della Notte”, in territorio di Augusta, facente parte dell’elenco delle strutture alberghiere idonee che hanno manifestato la disponibilità partecipando all’avviso regionale secondo l’ordinanza del presidente della Regione siciliana n. 10 del 23 marzo 2020. Sono 49 le stanze a disposizione di pazienti paucisintomatici, senza necessità di ricovero, appena positivizzati a tampone o dimessi dall’ospedale in condizioni stabili ma ancora positivi, nonché di pazienti in assenza di tampone nei quali è stata individuata la necessità clinica di un periodo di quarantena. La seconda struttura, come già noto, è la Casa del Pellegrino, nel capoluogo, di cui l’Azienda ha acquisito la disponibilità da parte del Comune di Siracusa, per 70 posti letto, che potrà essere fruibile entro 15 giorni dalla consegna dell’immobile. Per l’attivazione della struttura ricettiva “Città della Notte” è stata stipulata una convenzione tra l’Asp di Siracusa e la società proprietaria che rende gli alloggi ad uso esclusivo dell’utente in isolamento, così come per la Casa del Pellegrino, con assoluto divieto di ricevere visite e con vigilanza nelle 24 ore, 7 giorni su 7. La firma della convenzione con la proprietà della struttura “Città della Notte”, con effetto a partire dal 4 aprile 2020, è stata preceduta da sopralluoghi che ne hanno verificato l’idoneità, così come per “La Casa del Pellegrino”, e da un intervento di completa sanificazione. Entrambe le concessioni avranno una durata minima di 60 giorni salvo nuove esigenze legate all’emergenza in atto. Alle due strutture sanitarie può accedere soltanto il personale alle dipendenze delle strutture stesse, gli ospiti espressamente individuati dal Dipartimento di prevenzione dell’Azienda oltre che i fornitori autorizzati per iscritto e il personale sanitario. Il coordinamento è stato affidato al dirigente medico dell’Azienda Concetta Serravalle i cui contatti sono i seguenti: cell. 3341135340, indirizzo mail cettiserravalle@gmail.com.

15.42 – L’Anci Sicilia chiede maggiori risorse al governo nazionale

15.28 – “È necessario pensare a forme di agevolazioni burocratiche ed economiche in favore delle isole minori per consentire la ripresa delle attività imprenditoriali stagionali e la salvaguardia dei posti di lavoro attraverso lo stanziamento di fondi specifici”. A dirlo il capogruppo di Ora Sicilia all’Ars, il deputato messinese Luigi Genovese, che ha presentato al governatore regionale, Nello Musumeci, e all’assessore all’Economia, Gaetano Armao, un’interpellanza per chiedere misure urgenti in favore delle isole minori siciliane. “Lo stato di crisi innescato dall’emergenza Covid-19 – sottolinea il deputato regionale – rischia di compromettere irreversibilmente il tessuto socio-economico delle isole minori, dove emergono circuiti produttivi fortemente incentrati – oltreché sui settori della pesca, della pescaturismo, dell’artigianato, del commercio – sul segmento turistico-alberghiero: un comparto che più di altri, a tutte le latitudini, registra ricadute devastanti connesse alle necessarie misure finalizzate al contenimento della diffusione del contagio”.

15.27 – Dopo 8 giorni di ricovero in terapia intensiva è stata estubata e adesso respira autonomamente. E’ una donna di 40 anni, affetta da Coronavirus, ricoverata dai primi giorni di aprile al Covid Hospital di Partinico. Le sue condizioni sono decisamente migliorate e da ieri non è più ‘attaccata’ alle macchine. “E’ un segnale importante sia dal punto di vista clinico che psicologico – sottolineano dal Covid Hospital di Partinico – è un messaggio di speranza anche per i pazienti più gravi. Presto la donna potrebbe lasciare anche la terapia intensiva per essere trasferita nel reparto a minore intensità di cura”. Nella struttura dell’Asp di Palermo, interamente dedicata alla cura dei pazienti covid-positivi, sono due i ricoverati in terapia intensiva. “Un sentito ringraziamento – ha detto il direttore generale dell’Asp, Daniela Faraoni – va a tutto il personale del Covid Hospital di Partinico, impegnato in un instancabile lavoro. La notizia del miglioramento delle condizione di salute di una ricoverata, da ieri estubata, ci riempie di gioia ed assume anche un valore importante dal punto di vista scientifico perché dimostra che ci sono possibilità di ripresa anche nei casi più gravi”.

15.13 – Una risposta immediata alla fortissima esigenza di liquidità delle piccole e medie imprese siciliane colpite dalla crisi per l’epidemia di Covid-19 arriva da un accordo sottoscritto oggi, alla presenza dell’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, dalla Banca popolare Sant’Angelo con Irfis-Finsicilia, in applicazione di uno specifico provvedimento del governo regionale. In base all’intesa, che fa leva su risorse del “Fondo Sicilia” e su procedure snelle e rapide, per ogni finanziamento accordato dalla Banca, anche un semplice chirografario, purché abbia una durata di almeno 15 mesi e un preammortamento minimo di 6 mesi, l’impresa riceverà dall’Irfis, tramite bonifico, un contributo a fondo perduto pari al 5% dell’importo del prestito, comunque fino a un massimo di 5 mila euro, che potrà essere utilizzato indifferentemente per coprire le spese di istruttoria, abbattere l’ammontare degli interessi o della quota capitale o ancora pagare le prime rate. “In questo momento difficilissimo per la tenuta della nostra economia – afferma Ines Curella, Ad della Banca popolare Sant’Angelo – è fondamentale mettere in campo ogni sinergia utile per sostenere le aziende in difficoltà e favorirne la ripartenza. La Regione è fortemente impegnata a supportare il tessuto economico dell’Isola, e la Banca Sant’Angelo, da sempre vicina alle esigenze dei territori locali in cui opera, è pronta a fare la propria parte”.

14.59 – Edilcassa Sicilia, composta dalla Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil e Anaepa- Confartigianato, ha donato dieci aspiratori chirurgici alla associazione Oasi Maria SS Onlus di Troina e dieci a Villa delle Palme di Villafrati. E ancora un fibrobroncoscopio all’ospedale Civico di Palermo oltre a duecento visiere sanitarie per l’ospedale Cervello di Palermo e duecento al Policlinico di Catania ed oltre settemila mascherine FFP2 da distribuire alle Asl delle nove province siciliane. Edilcassa ha poi previsto anche degli interventi straordinari in sostegno dei lavoratori anticipando tre mensilità della gratifica delle ferie, spettante in luglio, e l’anzianità professionale edile, che normalmente viene erogata nel mese di maggio. Mentre per le imprese, chi ha diritto al rimborso per malattia e infortunio, Edilcassa ha attivato la compensazione dei debiti con i crediti di malattia e infortunio ed inoltre ha previsto il premio di regolarità, ovvero per quelle imprese che hanno versato contributi regolarmente fino a gennaio 2020 e che continueranno a versare anche le mensilità di febbraio e marzo, sara’ riconosciuta una riduzione del dieci per cento. “In questo momento di drammatica crisi sanitaria ed ed economica – spiegano in una nota congiunta il presidente ed il vicepresidente di Edilcassa Francesco Grippaldi e Paolo D’anca -abbiamo voluto intervenire con degli aiuti concreti alle imprese e ai lavoratori e donando apparecchiature e mascherine per cercare di dare il nostro piccolo contributo per fronteggiare questa emergenza”.

14.51 – L’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, Manlio Messina esprime apprezzamento per l’ordinanza anti Covid-19 messa in atto del governatore dell’Isola Nello Musumeci che impone una forte limitazione ai passaggi sullo Stretto nei giorni delle prossime festività pasquali. “E’ giusto che sia così – ha detto Messina intervenendo in mattinata a ‘Centocitta”, su Rai Radio 1 -. Del resto, se in Sicilia riusciamo ancora a mantenere numeri bassi di contagio è grazie alla linea molto rigida mantenuta dal governo Musumeci”. “Oggi se ci salviamo, speriamo di continuare così per poter uscire da questa crisi sanitaria ed economica il prima possibile – ha proseguito Messina – grazie anche ai sacrifici che tanti cittadini siciliani stanno facendo. Speriamo di poter ripartire presto, ma immagino che la fase della riapertura nell’Isola sarà graduale e, anche quella, lo concorderemo a livello nazionale”. “Voglio ricordare – ha concluso Messina – che ai turisti bergamaschi arrivati a Palermo, e rimasti in quarantena in un albergo del capoluogo, la Regione Siciliana ha voluto omaggiare una settimana di vacanza in Sicilia, saranno loro stessi a decidere quando ritornare, dopo che sarà passata ovviamente la pandemia”.

14.15 – “Sono tutti negativi i nuovi 50 tamponi fatti agli isolani di Santa Marina Salina”. Lo rende noto il sindaco Domenico Arabia dopo i cinque casi positivi che erano stati registrati nell’isola dell’arcipelago delle Eolie.

Cinque casi a Salina, ma 50 tamponi sono negativi

13.45 – Stato di crisi” per il settore dell’agricoltura, agroalimentare, ittico e agrituristico, conseguente all’emergenza che il Covid-19 ha arrecato e continua ad arrecare al settore primario. Lo ha dichiarato il governo Musumeci.

Agricoltura e Pesca, la Regione dichiara lo ‘stato di crisi’

13.00 – A Palermo è un focolaio che preoccupa quello scoppiato nella clinica Villa Maria Eleonora. Nella struttura specializzata in cardiochirurgia, sono diciotto le persone, tra pazienti e operatori sanitari, risultate positive al Coronavirus. L’intera clinica è in quarantena. All’interno ci sono un centinaio di persone: 19 tra medici e infermieri, 8 con mansioni organizzative e una settantina di pazienti. Tutti sono stati sottoposti a tampone.

Il focolaio di Villa Maria Eleonora. Tamponi a tappeto anche al Cervello

12.45 – Via libera del Consiglio dei ministri all’annullamento dell’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca sulle registrazioni obbligatorie online per chi attraversa lo Stretto.

Il Cdm annulla l’ordinanza sugli sbarchi del sindaco di Messina

12.30 – La Cgil Sicilia assieme, alla Funzione pubblica e alla Cgil medici, chiede “un intervento immediato della Regione sull’Asp di Siracusa, garantendo all’ospedale Umberto I una gestione all’altezza della gravità della situazione”. “Le disfunzioni che si sono verificate, i contagi, il pericolo focolaio mettono a rischio un’intera comunità e invalidano gli sforzi fatti per il contenimento dell’epidemia.

Coronavirus, l’appello della Cgil: “Intervento immediato sull’Asp di Siracusa”

11.45 – Intanto la Regione va avanti con i tamponi per i siciliani tornati dal Nord e ancora in quarantena. La conferma arriva dall’assessorato alla Salute guidato da Ruggero Razza. Si tratta di 15 mila persone, e cioè tutti quelli rientrati in Sicilia dal 14 marzo per i quali un’ordinanza del governatore Nello Musumeci ha reso obbligatorio l’isolamento e il tampone. Fino ad oggi (la Regione non ha reso noti i numeri) sarebbero stati eseguiti circa 2.600 test, di cui circa l’1,5 per cento (40 casi) hanno dato esito positivo.

Siciliani tornati dal Nord, avanti con 12 mila tamponi

11.30–  E’ in corso il Consiglio dei ministri. La riunione, iniziata alcuni minuti fa, è chiamata ad annullare l’ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca sull’ordinanza per la registrazione obbligatoria in una banca dati online per chi attraversa lo Stretto. “Mi vogliono politicamente ammazzare a colpi di lupara di Stato. La riunione straordinaria del CdM che è stata preannunciata per esaminare il caso De Luca è l’ennesima conferma della trasformazione di una Stato serio in Repubblica delle Banane che questo Governo ha avuto la capacità di fare con l’Italia”. Lo afferma il sindaco di Messina, Cateno De Luca annunciando la “diffusione della memoria difensiva ultimata la notte scorsa e inviata al premier Giuseppe Conte”.

Il sindaco De Luca e l’ordinanza sullo Stretto: “Vado avanti per gli italiani”

L’ordinanza di De Luca da annullare. Il controllo spetta al governo

10.30 – Si estendono gli interventi di sanificazione nelle strade palermitane per contrastare la diffusione del Covid-19. Alle attività di sanificazione ed igienizzazione di tutti i quartieri della città avviata da Rap dall’11 marzo si aggiunge ora l’azione di Reset che, su disposizione del sindaco, effettuerà interventi manuali e puntuali in punti sensibili, dagli ospedali, alle farmacie, fino agli uffici aperti al pubblico e ai supermercati. Stanotte gli operatori hanno avviato una fase di test dei dispositivi acquistati ad hoc.

Tutti gli interventi

10.00 – Cinque persone sono bloccate da giorni all’estero e il sindaco di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino, ha scritto al una lettera al prefetto di Trapani, Tommaso Ricciardi. Chiede aiuto per rimpatriare 5 concittadinibloccati nella Repubblica Dominicana (3 persone) ed in Madagascar (2 persone) a causa dell’interruzione dei collegamenti per l’emergenza Coronavirus.

Siciliani bloccati all’estero. “Sono isolati, fateli rientrare”

9.30 – Il Covid-19 fa un’altra vittima. Stavolta si tratta di un vigile del fuoco di catania. Giuseppe Coco, aveva solo 51 anni. Un’altra vittima catanese del coronavirus. Un calvario iniziato alcune settimane fa: prima il ricovero al reparto di Malattie al San Marco e poi il trasferimento al Policlinico. Ieri sera tra i colleghi è arrivata la notizia del suo peggioramento: è stata una notte di preghiere, della ricerca di un miracolo. “Resisti”, hanno scritto. Ma stamattina è arrivato il terribile messaggio: “Peppe non c’è più”. Un pugno all’anima per tutto il corpo dei Vigili del Fuoco di Catania. Un dolore reso ancora più lancinante dall’impossibilità di poter piangere sul suo corpo. Di poterlo stringere, abbracciare, guardare per l’ultima volta.

Coronavirus, Peppe non ce l’ha fatta. Dolore e lacrime tra i vigili del fuoco


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