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Siti inquinati in Sicilia| Via alle grandi bonifiche

Il programma tra Regione e Ministero dell'Ambiente consente di utilizzare subito 150 milioni

REGIONE
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PALERMO – Via agli accordi di programma tra Regione siciliana e ministero dell’Ambiente per consentire di utilizzare subito i 150 milioni di euro destinati alla bonifica di grandi siti inquinati. Il governo Musumeci è riuscito a sbloccare queste risorse che, per essere spese, necessitano adesso della stipula formale di alcune intese con Roma. Nei giorni scorsi, c’è stato un confronto in videoconferenza tra l’assessorato regionale all’Energia e il ministero ed è emerso che il primo degli accordi – relativo a Biancavilla – è prossimo ormai alla definizione, mancano solo le ultime firme. Seguiranno quelli di Milazzo e Priolo, per i quali si procederà con una rimodulazione, poi Gela e, infine, l’intesa su tutti i vari siti minerari. Gli interventi di Regione e Stato sono effettuati in conformità al principio “chi inquina paga” e dunque in danno dei soggetti responsabili. Nel frattempo, prosegue il lavoro dell’assessorato guidato da Alberto Pierobon su tutto il fronte bonifiche, a partire dalle 511 vecchie discariche chiuse, ma mai sanate. Il dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti, diretto da Salvo Cocina, ha già ricevuto i dati aggiornati di 205 Comuni e sta portando avanti il lavoro per concludere le procedure con gli altri enti locali. Il quadro aggiornato degli interventi effettuati e di quelli necessari consentirà di procedere con le operazioni di bonifica vere e proprie. Su 40 interventi del Patto per il Sud sono stati emessi 31 decreti di finanziamento per 25 milioni di euro. Altri 14 milioni sono stati finanziati per tre grandi interventi con Fondi comunitari a Palermo, Campofranco e Troina. E dopo l’approvazione del bilancio sarà pubblicato un nuovo avviso da 20 milioni di euro per i siti dove è stato effettuato il Piano di caratterizzazione e l’analisi di rischio finalizzata alla bonifica definitiva. Continuano, inoltre, le attività in tutti qui siti dove la Regione è intervenuta in via sostitutiva.

 

(ANSA)


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