"Il Pd riparte dai suoi militanti| Questa giunta crea solo tensioni" - Live Sicilia

“Il Pd riparte dai suoi militanti| Questa giunta crea solo tensioni”

Il nuovo segretario del Pd Anthony Barbagallo: "Partito unito, vogliamo allargare il centrosinistra"

L'intervista
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3 min di lettura

Anthony Barbagallo è il nuovo segretario del Partito democratico siciliano. Dopo il ritiro di Antonio Ferrante, il deputato regionale catanese è rimasto l’unico candidato alla segreteria. Si chiude così la fase del commissariamento del partito e si apre una nuova stagione, che vede i dem all’opposizione alla Regione e al governo a Roma, nel drammatico contesto della crisi determinata dalla pandemia. Un partito che valorizzi i suoi amministratori e i suoi militanti è quello che immagina il nuovo segretario.

Da cosa deve ripartire il Partito democratico siciliano?

“Noi dobbiamo puntare sulla qualità dei nostri amministratori partendo dagli enti locali e dalla passione degli iscritti dei militanti che sono chiamati a uno sforzo in più: radicalizzare la lotta alle diseguaglianze, l’attenzione peri più deboli e gli ultimi, questa matrice popolare va valorizzata”.

Quali rapporti con la maggioranza di governo? È il momento della collaborazione istituzionale?

“Siamo purtroppo lontani dalla collaborazione, nonostante gli sforzi che abbiamo fatto durante la discussione della finanziaria. Abbiamo ottenuto l’approvazione di una trentina di nostri buoni emendamenti. Ma non c’è un confronto vero, anzi, c’è una continua prevaricazione e una tensione continua dentro e fuori dall’aula”.

Si riferisce anche alla sfuriata del presidente della Regione sul voto segreto?

“Credo che il presidente della Regione sia pagato per stare in Aula. In un momento così importante doveva stare in Aula, impegnarsi per creare un clima di collaborazione, invece è stato lì per un secondo acuendo divisioni, tutto quello che non serve ai siciliani. E questo continua. E’ un governo che continua a collezionare cadute di stile dopo l’aggressione in aula a un deputato dell’opposizione, il meme di un assessore regionale sul presidente del Consiglio, oggi una gratuita e volgare offesa alla memoria di Maria Rita Sgarlata. È assurdo che un consulente del presidente della Regione faccia un post su facebook che ironizza sulla storia di Maria Rita Sgarlata. Non ci saremmo aspettati cadute di stile così. Auspico che venga rimosso”.

Cosa contestate al governo regionale sul fronte della gestione dell’emergenza?

“Innanzitutto il fatto che manca una visione. C’è stata una continua improvvisazione: prima il ritardo nei tamponi, poi la mancanza di programmazione. Alla fine siamo stati fortunati ma se le cifre fossero state altre il sistema non avrebbe tenuto. Di certo incalzeremo il governo affinché inizi dalle prossime settimane a sbloccare le somme della finanziaria, permettendo di accedere alle risorse: ogni settimana che passa la crisi si acuisce sempre di più”.

A Roma siete alleati col Movimento 5 Stelle, sui territori quest’intesa fin qui ha fatto fatica a replicarsi. Che ne pensa?

“Io ho detto più volte che con il Movimento 5 Stelle dobbiamo continuare a provarci. Ci sono punti in comune tra noi, dal tema dell’ambiente a quello della legalità. O all’attenzione per i più deboli: una parte del partito all’inizio era critica verso il reddito di cittadinanza, invece questa misura si è rivelata apprezzata”.

Quando dice che avete tra i punti in comune la legalità intende che avete le stesse idee sulla giustizia?

“No, non mi riferivo alla giustizia, io sono e resto un garantista”.

Il Partito democratico è reduce da una scissione, quali sono i rapporti oggi con i vostri ex compagni di partito passati a Italia Viva?

“Oggi il compito del Partito democratico è di allargare il centrosinistra. Gli interlocutori naturali sono quelli con cui governiamo a Roma e siamo all’opposizione a Palermo. Con Italia viva c’è un dialogo naturale che va alimentato. Abbiamo la fortuna di governare insieme dei comuni. Vediamo anche come si porrà Italia viva sulle prossime elezioni amministrative”.

E il rapporto con altre personalità del centrosinistra come Fava o Bartolo?

“Sono storie personali che danno un contributo di autorevolezza per battere le destre”.

La sua è stata una candidatura unitaria, in un partito che per anni è stato dilaniato dal correntismo. È finita la stagione delle correnti nel Pd?

“Spero proprio di sì. L’unità è un valore da custodire. Passa dal dialogo, dalla circostanza che da domani avvieremo questo grane confronto virtuale che coinvolgerà oltre trecento circoli. È un’unità che deve essere vera, di valori, di condivisioni. Possiamo discutere in una stanza per ore tra noi ma alla fine si deve uscire con una visone unitaria, perché siamo il baricentro della coalizione”.

 

 


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