Inferno di fuoco in Sicilia | Monte Cuccio brucia ancora - Live Sicilia

Inferno di fuoco in Sicilia | Monte Cuccio brucia ancora

La Protezione civile: "Roghi dolosi". Nelle prossime ore allerta rossa per rischio incendi

L'EMERGENZA
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La Sicilia avvolta dal fuoco in due giorni di caldo straordinario. Anche stanotte a pagare le conseguenze più care sono state le province di Palermo e di Messina, dove le fiamme sono state alimentate dalle alte temperature e dal vento di scirocco che nelle ultime ore ha sferzato la Sicilia. Ma i vigili del fuoco sono al lavoro pure oggi: Monte Cuccio, a Palermo, brucia ancora e in azione continuano ad esserci i canadair che hanno già limitato i danni a Baida, Monreale, Giardinello e Caccamo. Ettari ed ettari di macchia mediterranea divorati dalle fiamme.

Ma i roghi, come ha ribadito il capo della Protezione civile siciliana, Calogero Foti, “sono in molti casi di origine dolosa”, aggiungendo che si tratta quindi di “atti criminali”Nelle ultime quarantotto ore le chiamate ai vigili del fuoco sono state centinaia: alcune zone di Palermo, questa mattina, si sono svegliate sotto una nube di fumo densa che ha preoccupato i residenti, dei quartieri Borgo Nuovo e Cruillas. Altri focolai, sempre di macchia mediterranea, a San Martino delle Scale, Bellolampo, Ventimiglia di Sicilia, Partinico, Borgetto-Romitello, Altavilla Milicia. Anche in questi casi, nelle zone più impervie e non raggiungibili via terra, sono intervenuti i canadair. 

Guarda il video dei vigili del fuoco

A Monreale sul luogo dell’incendio, era presente anche il consigliere comunale, Flavio Pillitteri: “Il fuoco è passato dal versante palermitano a quello monrealese. Siamo davvero stanchi di assistere sempre a questi incendi nel nostro territorio, soprattutto su San Martino delle Scale. Ringraziamo tutti coloro che si sono impegnati per lo spegnimento. Ringrazio anche il nostro sindaco Alberto Arcidiacono che ha seguito costantemente le fasi dello spegnimento dei roghi. Con me erano presenti gli assessori Deliseo e Taibi. Oggi siamo ancora alla prese con il vasto incendio che da ieri ha colpito Palermo e il territorio monrealese. Siamo ancora sul posto con gli uomini dei vigili del fuoco, la protezione civile, il corpo forestale e l’Arma dei carabinieri. Tra poco arriveranno i canadair, e finalmente riusciremo a mettere la parola fine a questa ennesima pagina triste”. In alcune aree oggi la situazione sembra migliorare grazie al calo delle temperature e all’attenuazione del vento. 

Un’emergenza senza fine, tristemente puntuale nell’Isola ogni anno. Il presidente Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri, lancia l’allarme e sottolinea la necessità di un piano di prevenzione con la pulizia straordinaria delle aree boschive e non. Lo scirocco, infatti, ha già provocato danni enormi alle produzioni nelle campagne siciliane “siamo molto preoccupati”, ha precisato. In merito all’emergenza è intervenuto anche il Wwf Sicilia con un appello alla Regione Siciliana per riunire tutte le forze in campo contro gli incendi che devastano l’Isola.

Tra i provvedimenti strutturali a lungo termine, si chiede alla Regione di aumentare il parco mezzi e uomini del servizio antincendio regionale e della manutenzione delle aree boschive, mantenendo il flusso dei finanziamenti dedicati a queste strutture sicuro e sincronizzato con le esigenze operative. Tra i provvedimenti d’urgenza, il Wwf Sicilia chiede alla Regione Siciliana di attivare una rete permanente di emergenza di centri di “coordinamento antincendio” che coinvolga le prefetture, l’assessorato regionale Agricoltura e Foreste, l’assessorato al Territorio Ambiente, la Protezione civile, e i comuni che garantiscano in modo permanente il controllo stretto del territorio. Per questo – secondo l’associazione ambientalista – occorrerebbe una capillare presenza delle forze dell’ordine nel territorio, anche con l’ausilio di pattuglie militari, per sorvegliare, anche con l’uso di elicotteri, droni, telecamere e sensori, le zone sensibili e a più alto rischio, come riserve naturali, parchi e aree demaniali.

“Al sopraggiungere di previsioni favorevoli ai criminali del cerino – sottolineano dal Wwf Sicilia – bisogna far scattare una ‘allerta meteo’ predisponendo la localizzazione diretta di maggiori mezzi ed uomini e un dispositivo di controllo più stretto, con blocchi stradali e appostamenti in punti strategici, anche come deterrente per i criminali. Con l’ausilio degli organi dello Stato, inoltre, si ritiene indispensabile la messa a punto di una costante operazione di intelligence e controllo del territorio, utilizzando l’enorme potenziale costituito dalle caserme dei carabinieri sparse nel suolo nazionale, ora che l’Arma ha inglobato anche il Corpo Forestale nazionale. Solo con misure drastiche ed eccezionali si può porre fine o comunque ridimensionare questa criminale tendenza che negli anni sta diventando sempre più preoccupante”.

E le previsioni non sono migliori: la Protezione civile regionale ha infatti emesso nel primo pomeriggio un bollettino di allerta rossa per rischio di incendi nelle province di Palermo, Messina, Trapani e Agrigento. “Un’ampia e profonda struttura depressionaria centrata sulla Penisola Iberica – spiegano – continua a determinare la risalita di un flusso caldo e umido sud-occidentale. Sulle regioni centro-meridionali italiane e una spiccata instabilità sulle quelle settentrionali, con rinforzo generale della ventilazione meridionale. Nei prossimi giorni l’attenuazione del flusso favorirà una diminuzione dell’instabilità; al nord domani si prevedono ancora fenomeni, specialmente sulle aree alpine ed appenniniche, e domenica l’instabilità diminuirà, mentre al centro-sud il tempo sarà prevalentemente stabile e temperature elevate”

Leggi l’appello del Wwf

Leggi l’articolo di cronaca sui roghi delle ultime ore nel Palermitano

Leggi l’articolo di cronaca sugli incendi sui Nebrodi


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