Lega in giunta, "sfuma" Buttafuoco | Dal sindaco al ricercatore: i nomi - Live Sicilia

Lega in giunta, “sfuma” Buttafuoco | Dal sindaco al ricercatore: i nomi

Nelle ultime ore monta l'idea di indicare lo scrittore. Ma non se ne fa niente. In campo Musumeci

Il contatto probabilmente c’è stato. L’idea certamente. Ma alla fine e salvo sorprese, Pietrangelo Buttafuoco non sarà il nuovo assessore alla Cultura della Regione siciliana. Nelle ultime ore erano rimbalzati rumors e indiscrezioni. Qualcuno lo attendeva a Palazzo d’Orleans, altri parlavano di incontri non meglio localizzati col governatore Musumeci. Mentre lo scrittore e intellettuale siciliano si trovava a Roma, assicura chi gli sta vicino.

Ma la vicenda, nonostante l’esito e la vaghezza dei contorni, ha un suo significato politico. Che si aggiunge a un dato di fatto invece assolutamente certo: la Lega non ha ancora ufficializzato il nome di Matteo Francilia. Il nome più caldo, per giorni. In tutti i sensi. La scelta del sindaco di Furci Siculo come prossimo assessore alla Cultura, al netto delle polemiche sulla decisione di attribuire alla Lega la delega all’identità siciliana, aveva fatto innervosire molti esponenti di spicco del Carroccio siculo: da Nino Minardo al capogruppo all’Ars Antonio Catalfamo.

Insomma, il nome dell’amministratore messinese oggi resta quello più quotato, per scelta del segretario regionale Stefano Candiani che ha tratteggiato proprio il suo identikit, e anche, alla fine, del partito che – con un comunicato del gruppo all’Ars – nei giorni scorsi ha allontanato la necessità di indicare un “nome di peso”, qualcosa ancora di muove. Ma adesso il problema pare proprio questo. E il contatto con Buttafuoco, per quanto infruttuoso, ne è un evidente segnale.

Una volta passata l’onda delle polemiche sull’attribuzione dell’identità siciliana alla Lega una volta Nord, adesso dalle parti di Palazzo d’Orleans vorrebbero evitare quell’altra: il confronto, cioè, col compianto Sebastiano Tusa. Per questo motivo, nelle ultime ore, sarebbe tornato in ballo il nome della moglie di Tusa, Valeria Patrizia Livigni: nei giorni successivi alla tragedia si era a lungo parlato di un possibile incarico.

Ma quello di Livigni non è il solo nome a tornare. Già il quotidiano “La Sicilia” nel settembre del 2019 aveva infatti tirato fuori quello di Daniele Malfitana. Un curriculum in grado di reggere i confronti, visto che Malfitana è il direttore dell’Ibam (Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali) del Cnr. E per di più è di Linguaglossa. Insomma, anche la geopolitica aiuterebbe il contatto con Musumeci che ne aveva tessuto le lodi e ne aveva evidenziato la competenza, nonostante lo studioso non possedesse una “etichetta politica”.

E così, tra l’amministratore e l’intellettuale potrebbe tornare di moda il ricercatore. Indiscrezioni che indeboliscono in questo momento la posizione di Francilia, che sembrava assai più solida nelle ore precedenti. E a queste voci, se ne aggiunge un’altra. Sempre alla ricerca di un assessore di chiara “caratura”, si sarebbe parlato anche di Gianni Puglisi, tra le altre cose rettore della Kore di Enna. Ma in questo caso, il problema è la distanza tra il professore e la Lega. Insomma, il Carroccio sarebbe costretto a fare una sorta di passo indietro, lasciando a Musumeci la facoltà di indicare un esperto dal curriculum incontestabile che però risponderebbe “politicamente” solo a se stesso e che non entrerebbe in giunta quindi in “quota Lega”.

Una ipotesi difficilmente percorribile, a queste condizioni. Visto che si tradurrebbe in una sorta di autogol del Carroccio. Resta un dato: i salviniani ha detto di sì all’ingresso in giunta già da quattro giorni. E hanno già brindato pubblicamente alla nuova avventura. Ma ancora, non hanno un nome da indicare al presidente.


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