Il Covid, la Ztl e l'ambiente | Torneremo migliori di prima? - Live Sicilia

Il Covid, la Ztl e l’ambiente | Torneremo migliori di prima?

Quanto tutto sarà finito, avremo assimilato qualcosa dagli eventi drammatici di questi mesi?

SEMAFORO RUSSO
di
3 min di lettura

Tema: Palermo, fase 2 della pandemia da Covid-19, dibattito aspro su ztl sì, ztl no. Svolgimento. Parto apparentemente da lontano, da una domanda tipica dei nostri tempi. Davvero immaginiamo, magari scomodando Socrate, Platone, Aristotele, Kant, che l’esperienza del coronavirus ci abbia potuto dare lezioni di etica e morale, insomma, sull’assetto valoriale di ognuno e sui comportamenti individuali e collettivi, presenti e futuri, da adottare?

Scendendo dall’olimpo dei filosofi, per calpestare le polverose strade degli umani, autorevoli commentatori, opinionisti, politici, economisti e scienziati hanno da subito, ai primi segnali della pandemia e delle sue conseguenze nella quotidianità delle persone, aperto un dibattito sul seguente interrogativo: superata la tempesta, se e quando avverrà almeno come noi vorremmo, saremo gli stessi di prima? Avremo, cioè, assimilato alcune indicazioni discendenti dagli eventi drammatici di questi mesi? Sui veri valori della vita, sul sistema economico, industriale, finanziario, sul significato dell’Unione Europea e dei rapporti internazionali, su ciò che pensavamo indispensabile e invece non lo è, sull’importanza degli affetti, sulla consapevolezza dei danni provocati dall’uomo alla natura, agli oceani, al cielo, all’ambiente nel suo complesso?

Un ambiente, vedi l’ironia, che abbiano ritrovato parzialmente rinato a causa dei lockdown. Meno l’uomo si agita più godiamo dell’aria pulita, del mare trasparente, della rigenerazione della fauna terrestre e marina. Addirittura, sono stati registrati benefici nell’atmosfera, pare si sia verificato un restringimento del buco dell’ozono, uno degli elementi legati al surriscaldamento del pianeta e al clima. Certo, sono solo segnali ma sicuramente illuminanti sulla strada da percorrere da domani, se saremo rinsaviti. Torniamo a Palermo, ztl sì, ztl no nella fase 2. Il salto, ripeto, è apparente. Non tocchiamo il lato palesemente strumentale delle polemiche.

Parliamo, piuttosto, di una possibile migliore qualità della vita che dove nel mondo già esiste, a prescindere dai virus, ha positive ricadute economiche, sociali e sanitarie da decenni. Pongo la questione brutalmente, ma sul serio ancora c’è qualcuno, cittadino, consigliere comunale, commerciante, imprenditore, dirigente di partito o delle associazioni di categoria, al netto della facile ricerca del consenso spicciolo, che crede verità matematica per risollevarsi da una pesante crisi economica l’equazione + traffico veicolare privato + polveri sottili dannose = + sviluppo + occupazione?

Medesimo ragionamento potremmo fare circa un’altra incredibile equazione, a proposito della movida, secondo la quale il divertimento deve per forza legarsi all’alto volume della musica fino all’alba, agli schiamazzi notturni, alle risse tra ubriachi, al posteggio selvaggio dinanzi agli ingressi delle abitazioni impedendo l’accesso a casa dei poveri residenti. Sul serio riteniamo, dopo la devastazione del tessuto economico e dei livelli occupazionali da Covid-19, irrinunciabile tornare allo smog fino ai capelli, all’inferno di lamiere, all’inquinamento acustico, all’ingrigimento di palazzi e monumenti per aumentare il volume d’affari delle attività produttive? O forse, al contrario, dovremmo pretendere servizi pubblici efficienti insieme ad aree pedonali sempre più vaste, arredate e servite con piccoli mezzi ecologici, e chiarirci l’idea di città, di comunità, di economia che desideriamo offrire a noi stessi e alle giovani generazioni? La mia risposta è ovviamente contenuta nella domanda, ma la lascio volontariamente in sospeso, alle considerazioni dei lettori, dei governanti attuali e prossimi, dei commercianti e dei loro rappresentanti. Con una provocazione finale però: se si vuole sostenere a ogni costo, in buona o cattiva fede, l’ineluttabilità di quella equazione, specialmente in vista delle elezioni, si abbia il coraggio di chiedere la revoca di tutte le isole pedonali riaprendo alle auto ogni angolo di Palermo e di ammettere ulteriori tasse per l’inevitabile diffusione di malattie da inquinamento ambientale. Tertium non datur.


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