"La situazione Montante... si scanta | Gira la voce, sa qualcosa più di noi" - Live Sicilia

“La situazione Montante… si scanta | Gira la voce, sa qualcosa più di noi”

Antonello Montante

Sotto inchiesta per la corruzione nella sanità c'è anche un imprenditore nisseno

"Sorella Sanità"
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2 min di lettura

PALERMO – Nell’inchiesta sulla corruzione nella sanità spunta pure il nome di Antonello Montante. L’ex potente presidente degli industriali siciliani non è coinvolto, ma solo citato in un passaggio delle intercettazioni che riguardano Salvato Navarra. Intercettazioni da cui emerge che qualcosa, in un’altra parte della Sicilia, potrebbe presto succedere.

In particolare alla Procura di Caltanissetta, dove si indaga sul capitolo bis del cosiddetto “Sistema Montante”. Tra gli indagati nisseni c’è anche l’imprenditore Navarra che, così c’era scritto in un ormai datato avviso di proroga delle indagini preliminari, risultava fra coloro che avrebbero “finanziato illecitamente la campagna elettorale del 2012 di Rosario Crocetta, versando 200.000 euro circa ciascuno. Quindi, “su richiesta di Montante”, Navarra, presidente di Pfe spa avrebbe ottenuto “illecitamente appalti nel settore delle pulizie presso enti pubblici”.

Navarra è indagato anche nell’inchiesta della procura di Palermo (leggi i nomi degli arrestati) che ha travolto la sanità siciliana. L’ipotesi di reato è corruzione. Fabio Damiani, ex capo della Centrale unica di committenza per gli appalti in Sicilia, tramite il suo presunto faccendiere Salvatore Manganaro, avrebbe accettato la promessa di denaro – 750.000 euro – per favorire le imprese Pfe ed Euro@Promos nell’aggiudicazione dei servizi di pulizia in 41 strutture sanitarie dell’Isola. Un maxi appalto da 227 milioni di euro.

Damiani e Manganaro sono stati intercettati mentre concordavano “a tavolino” i punteggi da attribuire alle offerte in modo da pilotare l’aggiudicazione. Il 7 novembre 2018 Damiani spiegava a Manganaro che Navarra ad un certo punto voleva tirarsi indietro. Come se temesse qualcosa. Manganaro era convinto che in realtà si “scantava” non per Damiani “ma per i cazzi che potrebbe avere lui”, perché forse “sa qualcosa più di noi”. Si riferiva a delle indagini “sul papà della situazione Montante”. Evocava situazioni scottanti che dovevano uscire fuori e di cui Navarra era venuto a conoscenza a Milano, dive la Pfe ha una sede. È trascorso un anno e mezzo e nulla è accaduto.


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