Leonardi, la discarica e il dirigente | "Bustarelle" per chiudere un occhio - Live Sicilia

Leonardi, la discarica e il dirigente | “Bustarelle” per chiudere un occhio

Il ruolo di Vincenzo Liuzzo, dipendente dell'Arpa. Le intercettazioni. I "no" del sindaco di Lentini

L'INCHIESTA
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LENTINI (SR) – Non il 27 del mese, ma il 20. Regolare, puntuale. Anzi se il 20 capita di sabato o domenica addirittura anticipato. Antonello Leonardi della Sicula Trasporti di Lentini è uno preciso con i suoi “amici”. Soprattutto quelli che gli possono garantire un posto al sole nel magnifico (e dorato) mondo dei rifiuti. Tra le spese mensili quello dello “stipendio” di 4.900 euro a Vincenzo Liuzzo, dirigente dell’Arpa di Siracusa, è sicuramente una di quelle da garantire. Un piccolo ritardo, ma di poche ore, c’è solo nel mese di settembre (2018, ndr), quando la famiglia Leonardi è colpita da un lutto. I servigi del funzionario finito ai domiciliari per corruzione costano ma portano risultati. È lo stesso Liuzzo, in una intercettazione fiume, a raccontare alla moglie di aver chiuso un occhio in alcune occasioni.

Liuzzo: “Io magari qualcosa l’ho vista di strano….però, uno fa finta che non la vede… !!!”

Moglie: “Ma che hai visto tu di strano… ??? Di strano, in che senso…!!!”

Liuzzo: “Che smaltiscono qualcosa di sbagliato…però, come dici tu, se le persone lavorano, non è che gli puoi rompere i coglioni!!!”.

La confessione choc del ‘pilato’ dei rifiuti avviene proprio mentre la Guardia di Finanza di Catania, su disposizione della Procura, è alla discarica di Grotte San Giorgio della Sicula Trasporti e all’impianto di compostaggio della Sicula Compost.

È fine febbraio 2018. Liuzzo è inquieto. C’è il rischio che il colosso dei rifiuti potrebbe finire sotto sequestro. A quel punto il funzionario potrebbe perdere la sua consistente entrata mensile. Impaziente il dirigente dell’Arpa chiama alcuni dirigenti della Sicula cercando di capire cosa stia succedendo. Intanto il conferimento di oltre 200 comuni è bloccato e questo – emerge dalle carte dell’indagine Mazzetta Sicula – preoccupa anche “il Capo Dipartimento dell’Assessorato Regionale Ambiente Sicilia, Salvo Cocina”.

Sono momenti di fibrillazione. Liuzzo è in ansia. Solo dopo che riesce a contattare una sorta di ‘intermediario’ che lo rassicura da parte di Leonardi che “è tutto a posto”, il funzionario riprende fiato. Ma c’è da cambiare il luogo di consegna “delle colombe pasquali”. Certo non può rischiare di presentarsi in discarica. Un luogo dove con il via vai degli autocompattatori assicura una certa copertura. Ma ora c’è la Guardia di Finanza che ha alzato le antenne. Il 20 marzo 2019 il ‘pagamento’ avviene in un tabacchino.

Leonardi però, quando i militari chiedono di acquisire le immagini di videosorveglianza, per avere un riscontro a quanto emerso dalle conversazioni captate, mette i bastoni tra le ruote. Strategia inutile, visto che già da mesi gli investigatori hanno immagazzinato prove inequivocabili del pagamento della tangente. Una volta, in un semplice controllo su strada, Liuzzo è pizzicato con il borsello contenente le 49 banconote da 100 euro. Bustarelle che accrescono le tasche di Liuzzo e dall’altra causano un “danno ambientale – ha dichiarato il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro – non quantificabile”.“In cambio di somme di danaro, corrisposte con periodicità mensile nel caso di Liuzzo, Leonardi – scrive il gip nell’ordinanza – si garantiva la possibilità di gestire i propri impianti di smaltimento dei rifiuti in maniera illecita”. 

Le interferenze (come scrive Claudio Fava nella relazione dell’Antimafia regionale nel ciclo dei Rifiuti, ndr) del dirigente Liuzzo sono anche documentate in diversi episodi. Partiamo “dalla conferenza dei servizi del 26 luglio 2018” al Dipartimento Acque e Rifiuti per discutere “dell’istanza presentata dalla società Sicula Compost per l’integrazione (richiesta di ampliamento) al progetto esecutivo dell’impianto di produzione di compost da realizzarsi in contrada Santa Catrini (a Mellili, nel siracusano)”. I Finanzieri acquisiscono la “copia del verbale” della conferenza di servizi. “Dal verbale risulta il parere favorevole espresso, in quella occasione, dal rappresentante dell’Arpa di Siracusa, nella persona di Liuzzo”. Per il gip non ci sono dubbi: “L’accertamento riscontra definitivamente l’accordo corruttivo”. Per quell’istanza è convocato un tavolo tecnico a cui il funzionario dell’Arpa di Siracusa non partecipa, ma al telefono anticipa al funzionario Antonio Rotella l’invio del parere favorevole sulla modifica qualificata come “non sostanziale”. Ma qualcosa va storto. E quando da Palermo non arriva l’autorizzazione, il funzionario Liuzzo va su tutte le furie: “Addirittura…è osceno, se ci fossi stato io avrei fatto l’inferno….!!! (…) E’ una cosa vergognosa! Siamo nella Repubblica delle banane!”.

Ampliare, ampliare, ampliare. È questa la parola d’ordine dell’ambizioso re Mida dei rifiuti. “…Già Antonello Leonardi mi ha detto che loro stanno presentando la domanda per una prossima discarica, per cui, lui ha bisogno fondamentale del mio apporto, giusto… ??”, dice il funzionario dell’Arpa parlando con la moglie. Liuzzo avrebbe la capacità di influenzare anche alcuni dirigenti regionali. Doti che valgono i soldi che Leonardi sborsa mensilmente: “Nooo, ma io …io sono uno pesante …dicono che sono pesante, ma non pesante di peso…pesante …che se parlo, molte persone si accodano, ma lui, tu che pensi, mi dà …perché sono bello, intelligente ??? Per tutta una serie di motivi ..perché sono l’unico che…!!!”, si vanta Liuzzo con la consorte. Una presunzione quella del dirigente dell’Arpa che si evince anche quando suggerisce al titolare di Sicula di investire nel business delle bonifiche a Gela, vista la sua prossima nomina a Direttore Regionale delle Aree a Rischio Ambientale per la Regione Sicilia. “Non si muove lenza se non mi muovo io….!!!”, ostenta.

A gennaio 2019 Leonardi scorrazza tra le montagne di munnizza della Sicula sulla sua Toyota insieme a Liuzzo. Al funzionario dell’Arpa anticipa “l’intenzione di ampliare la sua discarica – scrive il gip – utilizzando a tal fine un sito già esistente, ultimamente acquistato dallo stesso imprenditore, già autorizzato in passato dal Ministero per lo smaltimento di scorie di lavorazioni”. Per il funzionario dell’Arpa c’è un solo ostacolo: il sindaco di Lentini. Il suggerimento di Liuzzo è agghiacciante: “Intanto ti devi comprare il bestia del sindaco di Lentini”. Leonardi sembra ben disposto. Ma qualcosa a quanto pare non è andata come pensavano i due, perché il primo cittadino Saverio Bosco – come emerge anche dall’audizione all’Antimafia – ha continuato a dire di no ai progetti faraonici di Leonardi. Che, inoltre, in questi anni non avrebbe mai versato le royalties dovute al comune. Milioni di euro. Come quelli seppelliti e scoperti dalle fiamme gialle etnee. Quei fondi neri su cui le indagini continuano serratissime.


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