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LiveSicilia.it / Senza categoria / Vetrine sfondate al ristorante Giunta: “Lo Stato ci abbandona”

Vetrine sfondate al ristorante
Giunta: “Lo Stato ci abbandona”

I danni al ristorante 'Castello a mare'

Nel mirino il locale del noto chef. "La serenità è solo un'utopia"

PALERMO
di Monica Panzica
8 Commenti Condividi

PALERMO – “Mi mancavano atti come questo da tempo. La serenità è solo un’utopia, lo Stato è assente e abbandona gli imprenditori”. Sono le amare parole dello chef Natale Giunta dopo l’ennesimo attacco ad una delle sue attività. A finire nel mirino, stavolta, il ristorante ‘Castello a mare’ che si trova a pochi metri dal porticciolo della Cala a Palermo: le vetrate del locale sono state sfondate e ridotte in frantumi, probabilmente nella notte dopo la chiusura.

L’allarme è stato lanciato da un dipendente dello chef. Giunta in questi giorni si trova a Roma per le registrazioni del programma la ‘Prova del cuoco’ che va in onda su Rai uno ed è stato informato di quanto accaduto telefonicamente. “Stanotte il locale è stato chiuso alle 2 – spiega Giunta – e tutto era a posto, quindi è sicuramente successo dopo. Io mi trovo a Roma, in seguito all’emergenza sanitaria è il primo viaggio dopo tre mesi e sinceramente non mi aspettavo una notizia del genere”.

Un nuovo episodio preoccupante nei confronti dello chef originario di Termini Imerese che nel 2012 fece arrestare i suoi estorsori e che negli ultimi anni ha denunciato più volte intimidazioni e danneggiamenti, ribadendo di sentirsi ancora in pericolo. Lo scorso ottobre, dopo un lungo e complesso iter, il Tar del Lazio con decreto immediato ha sospeso, per la seconda volta, l’efficacia del provvedimento restituendogli nuovamente la scorta. Nel maggio 2018, infatti, la Prefettura di Palermo aveva comunicato allo chef la revoca della misura di protezione della tutela con due uomini, su autovettura non protetta; Giunta ne beneficiava dal gennaio 2013.

L’avvocato Maria Geraci, presentò ricorso contro il provvedimento di revoca assunto dall’Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale (Ucis) a fine maggio. A marzo del 2019 il Tar ha poi annullato il provvedimento restituendo la scorta. A luglio del 2019 l’Ucis ha comunicato nuovamente la revoca della scorta ritenendo che non ci fossero i presupposti reali di un pericolo concreto e attuale. Poi la nuova decisione del Tar. Sul danneggiamento al ristorante sono in corso le indagini, al vaglio ci sono le immagini delle telecamere da cui potrebbero emergere elementi utili per risalire ai responsabili.

Pubblicato il 8 Giugno 2020, 16:49
8 Commenti Condividi
Commenti
  1. piragna 8 mesi fa

    Giunta , lo Stato non ti abbandona MA TI SEGUE SEMPRE PER FARTI PAGARE LE TASSE

    Rispondi
  2. Società Civile 8 mesi fa

    Lo scrivo da anni a Palermo ci vorrebbe un sistema di video sorveglianza

    Rispondi
  3. AFFIO 8 mesi fa

    Dai che ce la puoi fare: sei un Termitano doc!!

    Rispondi
  4. Franco 8 mesi fa

    Puoi mettere tutte le telecamere di questo mondo, ma se le pene comminate per questo genere di reati ammontano a pochi giorni da passare ai domiciliari nella propria abitazione non esiete un deterrente efficace. Più che telecamere occorre una riforma della giustizia.

    Rispondi
  5. info 8 mesi fa

    ***MA TI SEGUE SEMPRE PER FARTI PAGARE LE TASSE***
    io avrei scritto “PERSEGUE”

    Rispondi
  6. Società Civile 8 mesi fa

    Franco perdonami ma mio zio è avvocato e mi ha spiegato che in generale un conto sono i provvedimenti tipo gli arresti domiciliari,e obbligo di firma(che sono se ho capito bene momentanei)e un’altra cosa è subire il processo per qualunque reato se le forze dell’ordine scoprono il reato,nel senso può essere che un qualunque delinquente subisce un provvedimento tipo obbligo di firma o domiciliari,ma il processo poi si farà se viene scoperto dalle forze dell’ordine,cordiali saluti

    Rispondi
  7. Gianni 8 mesi fa

    Forza

    Rispondi
  8. genio 8 mesi fa

    Società Civile il processo poi si farà………….ma molto poi…….con esito tutto da vedere

    Rispondi

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