Pistolettate in via Capo Passero. Spara ma sbaglia la mira

Spara ma sbaglia bersaglio|Nessun agguato, lite in famiglia

Via Capo Passero
Stefano Privitera sarebbe stato colpito per errore.
L'INDAGINE DELLA MOBILE
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2 min di lettura

CATANIA – Sin dal primo momento i poliziotti hanno capito che nel racconto di Stefano Privitera, il 33enne gambizzato il 28 maggio scorso in via Capo Passero, ci fosse qualcosa di strano. Insomma una dinamica che faceva acqua da tutte le parti. I primi sospetti sono arrivati dal sopralluogo nella zona indicata. La Scientifica non ha trovato alcuna traccia di una possibile sparatoria. La vittima ha parlato di due scooter, con a bordo quattro persone in totale, che lo hanno affiancato. Uno dei motociclisti avrebbe iniziato a sparare, ma lui fortunatamente sarebbe stato colpito da un solo proiettile. Ed è per questo che la Squadra Mobile sin da subito ha diretto le indagini in primo luogo per verificare la veridicità di quel narrato. La versione di Privitera adesso si scontra con un’altra storia. Totalmente diversa.

Altro che agguato. Stefano Privitera sarebbe stato ferito per errore da un parente. Insomma il familiare avrebbe sbagliato la mira durante una concitata lite avvenuta in uno dei tanti androni dei grattacieli di via Capo Passero. Le pallottole avrebbero dovuto colpire un’altra persona, rea di aver causato più di un problema al pistolero poco allenato. Ma nel trambusto dell’accesa discussione, a cui erano presenti fratelli, zii, figli e nipoti, è partito il colpo che ha ferito alla gamba sinistra Privitera.

A quel punto è scattata la corsa al Pronto Soccorso del Policlinico. I medici, come protocollo vuole, hanno chiamato la polizia essendo un ferimento d’arma da fuoco. Una volta arrivati gli agenti, il giovane ha raccontato quello che poteva sembrava un agguato che, visti i suoi precedenti, avrebbe indirizzato l’attenzione degli inquirenti nelle tensioni dello spaccio di zona. Nulla di più lontano da quello che sarebbe avvenuto in realtà. Una lite in famiglia che si sarebbe dovuta risolvere con un ‘avvertimento di fuoco’. Con l’epilogo dell’errore di persona. Fortunatamente lo sbaglio non ha causato una tragedia familiare.

Due versioni discordanti, dunque. La Squadra Mobile di Catania indaga per avere riscontri utili e quindi poter ricostruire la reale dinamica della sparatoria.


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