L'inchiesta sulle false invalidità|Blancato va ai domiciliari - Live Sicilia

L’inchiesta sulle false invalidità|Blancato va ai domiciliari

INCHIESTA ESCULAPIO
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CATANIA – Da alcune ore è fuori dal carcere. Il medico Giuseppe Blancato, arrestato nel blitz Esculapio sulle false certificazioni ai fini dell’ottenimento dei sussidi di invalidità, è ai domiciliari. Il Tribunale del Riesame ha infatti sostituito la misura cautelare della detenzione carceraria con quella degli arresti domiciliari. La decisione è arrivata a seguito dell’udienza di giovedì scorso fissata dopo il ricorso presentato dai difensori, gli avvocati Vincenzo Mellia e Benito Randazzo. Diverse sono gli episodi sospetti che la Procura di Catania ha contestato al medico, che negli anni scorsi è finito sulle prime pagine dei giornali per aver curato il mafioso Nitto Santapaola durante la latitanza. Un processo terminato con un’assoluzione.

Il Tribunale ha fissato in 45 giorni il deposito delle motivazioni. Solo in quel momento si potrà comprendere se la decisione è fondata sui gravi indizi di colpevolezza o sulla sussistenza dei motivi di custodia cautelare. Dal dispositivo si evince l’annullamento di due vicende contestate su tre, resta dunque confermata la misura per un solo episodio. L’ultima posizione che il Riesame dovrà valutare è quella di Innocenza Rotundi, ma essendo un appello cautelativo ad una misura interdittiva i tempi sono più allargati.

Nei giorni scorsi il Tribunale della Libertà ha annullato l’ordinanza nei confronti del cardiochirurgo Filippo Sambataro. Il reumatologo Nino Rizzo è ai domiciliari da una settimana. Infine il Riesame ha sostituito gli arresti domiciliari con la misura interdittiva nei confronti del fisiatra Sebastiano Pennisi e dello psichiatra Carmelo Zaffora.

L’indagine, che è scaturita dalla denuncia di un dirigente medico dell’Inps di Catania, si compone di una serie di intercettazioni, da cui sono emerse una serie di episodi sospetti. I carabinieri della pg hanno svolto una delicata attività di riscontro con pedinamenti e fotografie. Alcuni destinatari delle invalidità sono stati immortalati mentre svolgevano mansioni che con la loro condizione invalidante non avrebbero potuto compiere.

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