Caltanissetta, i lavori al tribunale | "Per le gare un sistema assurdo" - Live Sicilia

Caltanissetta, i lavori al tribunale | “Per le gare un sistema assurdo”

L'indagine della Procura nissena. Parla il provveditore regionale per le opere pubbliche di Sicilia e Calabria, Gianluca Ievolella

Ad oggi l’appalto non è stato ancora bandito. Manca il collaudo delle opere già realizzate e poi si potrà indire la nuova gara da cinque milioni e mezzo di euro. “Speriamo di riuscirci entro l’estate”, spiega il provveditore regionale per le opere pubbliche di Sicilia e Calabria, Gianluca Ievolella. Ci spera, ma allarga le braccia: “Abbiamo allontanano le vecchie imprese manu militari ed è in corso la progettazione. Le procedure in caso di rescissione sono abbastanza complesse”.

La colpa del caos è legata “al sistema assurdo delle gare con questi risparmi spaventosi”. Si abbassa il prezzo per vincere, ma poi è impossibile mantenere gli impegni. “E poi ci chiediamo per il ponte Morandi come hanno fatto?”. Appunto, come hanno fatto? “Hanno detto semplicemente che avevano bisogno di un ponte entro il mese di giugno 2020. Ed invece nel nostro caso ci sono i consorzi, gli avvalimenti e tutto il resto”.

La frase “tutto il resto” include le visite e gli annunci dei ministri. A Caltanissetta l’anno scorso venne Danilo Toninelli per cambiare le cose. Un anno dopo è cambiato solo il ministro, che non è più il grillino Toninelli. E poi c’è l’aggravante del malaffare. La Procura della Repubblica sostiene che qualcuno ha creato delle società a catena per provocarne i fallimenti e ripulire soldi.
Il consorzio Co.Ro.Im si aggiudica la gara. Del consorzio fanno parte i fratelli Michele e Giacomo Iraci Capuccinello, messinesi di origine e nisseni di adozione, e il catanese Angelo Romano. Alcune loro società vengono dichiarate fallite (l’accusa sostiene che si tratti di bancarotte fraudolente) e anche il Co. Ro.Im viene travolto. Per l’appalto in Tribunale gli subentra il consorzio Virgilio, il cui presidente era l’indagato partenopeo Giampiero Falco.

L’ipotesi accusatoria è che dietro i due consorzi ci sia la regia unica di Francesco Scirocco, imprenditore messinese condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e la presenza costante degli Iraci, di Angelo Romano, e di un altro messinese, Carlo Giunta, consigliere del “Virgilio” e considerato braccio destro di Scirocco. Nel frattempo i lavori al palazzo di giustizia di Caltanissetta, che dovevano finire nel 2015, si sono fermati. E non si sa ancora quando riprenderanno.

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