Spaccatura al Palermo calcio|Parla il legale di Di Piazza - Live Sicilia

Spaccatura al Palermo calcio|Parla il legale di Di Piazza

L'avvocato dell'italoamericano: "C'è una scrittura privata tra le parti che regola ruoli e patti non rispettati"

PALERMO – La spaccatura al Palermo calcio tra il socio di maggioranza e presidente Dario Mirri (che detiene il 60 per cento delle azioni del club) e l’imprenditore italiamericano ed ex vicepresidente (proprietario del rimanente capitale sociale), si acuisce di settimana in settimana e affonda le sue radici a poco meno di un anno fa. Sin dalle prime battute della nuova società, infatti, Di Piazza ha ritenuto dal suo punto di vista violati i patti che determinavano ruoli e campi d’azione in seno al club di viale del Fante. patti che secondo l’ex vicepresidente non sarebbero stati rispettati. A suffragare la tesi di Di Piazza oggi è il legale dell’italoamericano, Francesco De Martino, dalle colonne del Gds al quale ha dichiarato l’esistenza di “una scrittura privata tra i soci del club rosanero” che regolava ruoli e aree di competenza nella gestione della società.

De Martino, che ha seguito Di Piazza nella stipula dei contratti per l’ingresso in società racconta che esiste “una scrittura privata risalente a luglio 2019 con la quale le parti avevano convenuto tutti gli accordi. Questo patto sanciva inoltre l’ingresso di Di Piazza in Hera Hora, perché è con questo accordo che si è impegnato a versare. Era previsto un ruolo operativo per Paparesta, che nelle decisioni più importanti ci fosse un accordo tra tutti e si definiva anche il ruolo di Sagramola. L’accordo prevedeva inoltre un tetto di spesa oltre il quale la decisione sarebbe dovuta passare dal CdA”.

Nonostante lo statuto di Hera Hora non contenga questi accordi, l’avvocato De Martino sostiene che “la scrittura privata non perde la sua efficacia, ma è semplicemente un altro accordo antecedente allo statuto e non derogato da questo. “Era stato messo per iscritto – racconta De Martino al Gds – che Di Piazza sarebbe stato coinvolto al massimo nelle decisioni che sarebbe stato bene condividere in un percorso da compiere insieme. Anche questo è stato disatteso. Da subito avevo percepito che qualcosa stava per allontanare le due parti. Anche piccole scelte, come quella dello sponsor tecnico, sono state comunicate solamente a cose fatte”.


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