Rap: addio al rifacimento strade, il consiglio taglia 5 milioni - Live Sicilia

Rap, addio al rifacimento strade| Il consiglio taglia 5 milioni

Passa l'emendamento Forello, voto previsto in serata

PALERMO – L’approvazione finale è prevista per questa sera, ma il nuovo contratto di servizio della Rap ha già cambiato pelle: grazie a un emendamento di Ugo Forello, infatti, è saltato il monitoraggio delle strade e il pronto intervento che da soli valgono cinque milioni di euro l’anno. Un passaggio delicatissimo, che segna però una svolta politica: le opposizioni minacciavano infatti le barricate e alla fine la maggioranza orlandiana ha accettato di cedere sul punto pur di portare a casa il contratto.

Da giorni, infatti, Sala delle Lapidi discute della delibera che assegnerà per altri 15 anni alla Rap il servizio di igiene ambientale: una pratica che vale quasi 140 milioni di euro all’anno, in pratica uno dei capitoli più costosi dell’intero bilancio comunale. Una partita non da poco se si pensa che il vecchio contratto è scaduto nel 2019, è stato prorogato due volte e in teoria poteva reggere fino ad agosto, se non fosse che il sindaco ha firmato un’ordinanza scaduta il 3 luglio. Una situazione che ha costretto gli inquilini di piazza Pretoria a dover premere il piede sull’acceleratore, nonostante la tensione si tagliasse col coltello. Le minoranze hanno infatti inchiodato per ore l’Aula e solo questa mattina, intorno alle 4, la situazione si è sbloccata con l’approvazione dell’emendamento Forello, passato all’unanimità.  

In realtà la manutenzione ordinaria di strade e marciapiedi era già stata stralciata dalla bozza di contratto, tanto che il Comune sta bandendo la gara per affidare ai privati il servizio: sugli 11 milioni di euro l’anno, la Rap riusciva a fatturarne non più di cinque e si trattava per lo più di spese e investimenti, visti anche i mezzi ormai vecchi e da riparare. Il vero nodo semmai erano gli altri servizi “collaterali”, ossia il monitoraggio, il pronto intervento e l’emergenza che da soli valgono 5,8 milioni l’anno, anche se in realtà pure qui le fatture non andavano oltre i cinque. In poche parole si tratta di monitorare lo stato dell’asfalto segnalando buche e avvallamenti, di togliere i detriti e l’olio della strade quando c’è un incidente e di rattoppare in emergenza le buche che possono essere pericolose.

Servizi collaterali che impiegano una quarantina di dipendenti (che costano da soli circa due milioni di euro) e che comunque costano all’azienda 900 mila euro l’anno di assicurazione, a cui sommare benzina, manutenzione dei mezzi ma anche i possibili danni d’immagine e le responsabilità in giudizio, con centinaia di contenziosi aperti che rappresentano comunque un costo. Tra il 2018 e il 2019, tanto per fare un esempio, il Comune ha speso quasi sette milioni per risarcire chi si è fatto male.

Da qui la proposta di Forello, passata all’unanimità: anche i servizi collaterali andranno messi a gara e la Rap continuerà a svolgerli finché non subentrerà il nuovo soggetto, ma comunque non oltre il marzo del 2021. L’emendamento, a cui gli uffici hanno dato parere contrario, come detto è passato col consenso di maggioranza e opposizione e non fa certo sconti: “La Rap – si legge nel testo – dal 2014 a oggi ha dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, di non essere in grado di garantire un minimo standard prestazionale e un livello del servizio accettabile e dignitoso”.

Alla Rap non hanno fatto i salti di gioia, visto che i soldi in più fanno sempre comodo, ma non si strappano nemmeno i capelli: se togliere del tutto la manutenzione strade era il prezzo da pagare per arrivare al contratto, meglio il male minore. Anche perché la Rap può sempre contare sui 120 milioni che arrivano dalla Tari e su un’altra quindicina per gli altri servizi (dal diserbo alle disinfestazioni, passando per le centraline anti-smog), oltre ad avere un numero di dipendenti inferiore rispetto a qualche anno fa: gli addetti al settore strade passeranno a occuparsi di rifiuti e il mancato introito non comprometterà gli equilibri di bilancio, né impedirà di pagare gli stipendi (come invece sarebbe accaduto nel 2013).

L’Aula ha anche approvato tre emendamenti presentati dal M5s che obbligano la società a fare la differenziata anche nei mercatini rionali e a pubblicare sul proprio sito il piano dello spazzamento con la programmazione di giorni e itinerari (con tanto di canali per le segnalazioni dei disservizi), oltre a prevedere la possibilità per tutti i negozianti di conferire nei Centri di raccolta i rifiuti Raee, cioè quelli elettrici. La seduta riprenderà alle 18 di oggi con altri nove emendamenti.


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