Biagio Conte e la decisione sul digiuno|L'ultimo appello del missionario - Live Sicilia

Biagio Conte e la decisione sul digiuno|L’ultimo appello del missionario

Quaranta giorni senza cibo. Il fisico provato del missionario laico.
I MALESSERI E IL DISAGIO
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PALERMO– Biagio Conte deciderà oggi se terminare il suo digiuno in una grotta dopo quaranta giorni. Un’esperienza nata per sottolineare e denunciare il demone delle dipendenze ma che, come accade sempre nel caso del missionario laico, assume un’eco molto più vasta.

Giunto al quarantesimo giorno, come riferiscono i volontari, ‘Fratel Biagio appare molto provato e dimagrito, preda di malesseri che consiglierebbero di cessare la protesta. Ma certe decisioni sono sempre state solo un appannaggio suo. Lui stabilisce quando cominciare e quando interrompere.

E’ stato così in ogni occasione, pure quando le condizioni di salute si erano fatte estreme. Memorabile è rimasta la permanenza lunghissima tra le colonne delle Poste di via Roma, a Palermo. I clochardi morivano per inedia, per indifferenza, in mezzo alla strada. Quello fu un gesto di indignazione. Si mobilitò l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, e andò letteralmente a prenderlo per riportarlo alla Missione ‘Speranza e carità’ che Biagio ha fondato per accogliere gli indigenti.

Anche oggi, come è accaduto nei giorni scorsi, Biagio Conte lancia un messaggio-appello: “Carissimi responsabili dei mezzi di informazione sono molto preoccupato e per questo mi rivolgo a voi affinché siate più prudenti e attentissimi a non trasmettere e divulgare tutto ciò che è negativo e diseducativo per la psiche, cioè la mente, per il corpo, lo spirito dei cittadini, soprattutto per i bambini, i giovani e i meno giovani. Siamo bombardati e schiacciati ogni giorno da tanta cronaca negativa, violenze, uccisioni, fatti macabri, abusi sessuali, con fatti terribili e disumani. Non è giusto trasmettere tutto ciò che incita alla violenza al male: film pieni di violenza, di orrori, telenovele diseducative, tele puntate pieni di oscenità e provocazioni, spettacoli che offendono la morale, cartoni animati pieni di violenze, pubblicità negativa che pubblicizza le sigarette, l’alcool, il gioco delle scommesse, le mode che non rispettano il corpo. Trasmettere questo malessere nei canali televisivi, video, computer, telefonini e cartaceo, si riversa negativamente a danno dei bambini, dei giovani e di tutti quelli che ogni giorno liberamente ed ogni orario vedono e si cibano e si riempiano di questa pessima e ingiusta visione e informazione”.

Adesso, non resta che attendere.


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