Via tende e baracche. Sgomberata piazza Grenoble

Via tende e baracche|Sgomberata piazza Grenoble

Immediata la reazione della Cgil.

CATANIA – Sgomberata l’area di piazza Grenoble. Oggi, la zona nella quale avevano trovato dimora alcuni senzatetto – causa di un acceso dibattito tra residenti, associazioni e amministrazione – è stata liberata, in esecuzione di un’ordinanza del sindaco Pogliese.

“Senza necessità di ricorrere ad azioni di forza, oggi abbiamo eseguito l’ordinanza del sindaco, liberando il terreno privato attiguo a piazza della Repubblica e corso Sicilia (angolo con piazza Grenoble e via Teocrito) – scrive l’assessore all’Ambiente Fabio Cantarella. Dopo tanti anni, con coraggio e senso di responsabilità, abbiamo riportato sicurezza, decoro e igiene in una zona che per troppo tempo è stata costretta a vivere nel degrado assoluto”.

L’operazione, stando sempre a quanto scrive Cantarella, è stata portata a compimento dalla Polizia Municipale, con il supporto di Carabineri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato e operatori ecologici.

“Abbiamo rimosso ben otto tonnellate di rifiuti e materiale di ogni tipo – continua l’assessore – dall’area dove erano rimasti a dimorare solo quattro migranti, risultati non regolari, e per questo presi in consegna dagli agenti della Questura per gli accertamenti e gli atti consequenziali previsti dalla legge”. 

Immediata la reazione

La Cgil di Catania, insieme ad altri, aveva già segnalato le difficili  condizioni igienico sanitarie dello spazio che rappresentava un ricovero per molti senza tetto e aveva chiesto misure alternative per le persone in stato di necessità costrette a vivere in condizioni così precarie.


“Crediamo che il disagio non possa essere combattuto a colpi di ordinanze – commenta Dario Gulisano, responsabile  delle Politiche abitative per la Cgil di Catania-Se non si trovano soluzioni alternative dignitose, il solo risultato che otterremo sarà spostare  il disagio di queste persone  in altre aree della città. Chiederemo un incontro ufficiale ai Servizi sociali e all’ assessore comunale alle Politiche sociali, per capire quali misure siano state previste per fare in modo che ciò non avvenga.

Chiederemo che fine faranno le 14 persone che ad oggi dimorano nel dormitorio comunale (ex Faro) che come da bando prevedeva la dimora per nuclei familiari; solo per una deroga legata al periodo Covid era stato aperto al ricovero di persone singole. Vogliamo che si pensi sin da subito alla loro risistemazione in altre strutture onde evitare di dover abbandonare per strada persone che con enorme fatica dalla quella stessa strada si erano allontanate, ritrovando dignità e speranza”.

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