Tedesco: "Ecco cosa serve per vincere| Potevo essere allenatore giusto" - Live Sicilia

Tedesco: “Ecco cosa serve per vincere| Potevo essere allenatore giusto”

"In Serie C il Palermo dove azzeccare le mosse"

PALERMO – L’amore per Palermo e il Palermo Giovanni Tedesco non l’ha mai nascosto. Dopo un passato da calciatore e da allenatore, anche se solo in maniera figurativa visto che la squadra era guidata dai fratelli Schelotto che erano sprovvisti di patentino, vorrebbe tornare in rosanero.

“La figura del presidente Mirri – dichiara Tedesco ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” – mi è sempre piaciuta, perché ha riportato quell’umanità e quel legame tra i tifosi e la società che si era perso con Zamparini. Hanno anche dirigenti di alto livello come Sagramola e Castagnini, hanno vinto un campionato di Serie D con Pergolizzi in modo egregio. Con la maglia del Palermo non è mai facile vincere e Rosario con i giocatori è stato molto bravo. Gli avrei dato un’altra chance, ma bisognerebbe stare dentro per capire le dinamiche”.

Tedesco spiega cosa serve per vincere il campionato: “In Serie C il Palermo dove azzeccare le mosse. Basta vedere cosa è successo a Catania e Bari. Se sbagli puoi restare anche due o quattro anni in C. L’entusiasmo dei tifosi è una base importante, così come quella dei giocatori dello scorso anno, adesso bisogna saper completare il puzzle”.

I nomi che circolano per la panchina del Palermo sono tanti, ma Tedesco ne ha uno a sorpresa: “Punterei su Giovanni Tedesco (ride, ndr). Penso di aver fatto 5-6 anni di esperienza a Malta disputando l’Europa League (con il Gzira) affrontando avversari come il West Ham, Stella Rossa e Hajduk Spalato. Credo di aver maturato un bagaglio tecnico che unito alla voglia poteva fare di me un profilo interessante. Ho una mia idea sul perché non abbiano pensato a me. Perché sono palermitano. Peccato, mi sarebbe piaciuto sfatare questo tabù per il quale chi è di Palermo non va bene per la panchina rosanero. Tra i tanti nomi che circolano punterei su Boscaglia. E’ stato mio compagno di corso a Coverciano, conosco le sue idee e poi basta vedere i risultati che ha raggiunto”.

In chiusura arriva un consiglio dall’ex centrocampista: “Al Palermo serve una struttura con giocatori forti, anche di B per essere pronti dopo la promozione. La base è ottima, servono innesti importanti, attaccanti da 15-20 gol a testa”.

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