Università di Messina, in pieno centro nascerà un hub di ricerca - Live Sicilia

Università di Messina, in pieno centro nascerà un hub di ricerca

Oggi la consegna dell'immobile.
EX BANCA D'ITALIA
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MESSINA – Consegnata, questa mattina, all’Università di Messina la storica sede provinciale della Banca d’Italia. Si completa così l’iter d’acquisizione dell’immobile da parte dell’ateneo peloritano. “Un’operazione da 6 milioni di euro, pagati con il bilancio proprio dell’Università, senza chiedere prestiti o altro – precisa il rettore Salvatore Cuzzocrea – conclusasi dopo un anno proficuo di interlocuzione tra le due istituzioni, che ha portato poi all’accordo finale lo scorso febbraio”.  Così, oggi, l’ateneo di Messina ha deciso di aprire in anteprima i cancelli chiusi da anni, ufficializzando la consegna delle chiavi del plesso avvenuta il 9 luglio.

“Vogliamo ridare dignità a questo luogo – spiega Cuzzocrea – e il nostro impegno adesso proseguirà per consegnare a Messina, oltre alla comunità accademica, un complesso che, alla fine della ristrutturazione, ospiterà un polo museale, una biblioteca per gli studenti ed i centri di ricerca, che finalmente potranno convergere tutti nella stessa  struttura. Penso, ad esempio al Cerisi, al Centro Studi sulle Mafie dell’Ateneo e non solo. Verrà anche ospitata una raccolta personale della professoressa Teresa Pugliatti che ha donato all’università dello Stretto circa 25 mila volumi,album fotografici e scritti autografi personali, nonché una ricca corrispondenza privata con storici dell’arte e personalità italiane e straniere”.

All’evento di oggi era presente tutta la squadra di governo dell’Università messinese. In apertura il rettore Cuzzocrea si è soffermato anche sul recente rapporto Censis che prende in esame l’anno accademico 2018/19. “Dai dati forniti – ha affermato– risulta che l’Università di Messina abbia avuto un calo in relazione agli indicatori di strutture e borse. Riguardo alle strutture, mi preme sottolineare che abbiamo scelto di rendere noti solo i posti e gli immobili effettivamente disponibili per l’utilizzo, escludendo quelli attualmente in ristrutturazione. Sin dal nostro insediamento abbiamo posto l’accento sulla necessità di ammodernare alcune aule, laboratori e plessi nei vari poli. Sulle borse vorrei, inoltre, sottolineare che il dato è inficiato dalla diminuzione delle borse di diritto allo studio erogate dall’Ersu. Il rapporto Censis non contempla, però, che Unime, ha alzato la No Tax Area sino a 23 mila euro, concedendo, perciò, agli studenti idonei, ma non beneficiari di borsa, di essere esonerati dalle tasse”. 

“La nostra amministrazione – conclude il rettore dell’Università di Messina – punta tantissimo a ribadire il valore di Messina quale città universitaria, ma non chiusa, anzi aperta e operativa nel e per il territorio”.

“Il palazzo dell’ex Banca d’Italia a Messina ha un importante valore storico oltre che strategico, in pieno centro tra piazza Stazione e piazza Cairoli, luoghi nevralgici della città. Costruito negli anni Venti con il monumentale ingresso su via Cavallotti – ricorda lo storico messinese Franz Riccobono, componente del Consiglio regionale dei Beni culturali – è tra i primi edifici a Messina realizzato in cemento armato, dopo la sede baraccata in via Santa Cecilia, alzata sulle macerie del terremoto del 1908. Negli anni Settanta l’edificio è stato completamente ristrutturato, stravolgendo l’impianto interno originario”.

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