"Multe per vendetta"| Patto fra sindaco e vigili - Live Sicilia

“Multe per vendetta”| Patto fra sindaco e vigili

L'ipotesi di corruzione al comune di Favignana. Tanti commercianti non in regola

PALERMO – Il sindaco di Favignana ordinava e il comandante della polizia municipale eseguiva. Così i finanzieri di Trapani descrivono il presunto patto corruttivo fra Giuseppe Pagoto e Filippo Oliveri. Un patto che si sarebbe manifestato soprattutto durante la campagna elettorale per le amministrative del 2018.

L’inchiesta della Procura trapanese, attualmente retta dall’aggiunto Maurizio Agnello, fa emergere due temi: le irregolarità amministrative di molte attività commerciali di Favignana e la spregiudicatezza del sindaco disposto a tutto pur di farsi rieleggere.

“Scambio di favori”

E così Pagoto avrebbe chiesto di ammorbidire i controlli prima del voto per evitare che il malcontento dei commercianti avesse effetti negativi in cabina elettorale e di intensificarli dopo la vittoria per punire i nemici.

Per farlo si sarebbe servito del comandante Oliveri, che avrebbe avuto il suo tornaconto: tra cui un incarico all’area marina protetta per arrotondare e pagarsi l’affitto della casa sull’isola, e la stabilizzazione contrattuale.

Alcune situazioni, come il nuovo contratto, si sono concretizzate, altre no. Ma basta la promessa delle utilità per configurare l’ipotesi di corruzione venuta fuori dalle indagini della guardia di finanza.

“Niente multe sotto elezioni”

Il sindaco chiedeva “siccome siamo nel periodo elettorale… e nel periodo elettorale sai…facciamo… tu devi dare il segnale del controllo… prendi due persone e gli fai fare… che sia visibile…”. I vigili dovevano farsi vedere in giro, ma operare con “ un pochettino di tolleranza”.

Il comandante si mostrava accondiscendente: “… io cerco di non fare nulla di impeto… noi ci dobbiamo sempre confrontare… confrontare chiaramente sempre per tutelare la tua campagna elettorale …che è da tutelare…dopo di che diciamo che noi dobbiamo essere d’accordo…”.

“La colpa è del sindaco”

Ogni arma era appropriata per difendersi dagli avversari politici, come l’altro candidato a sindaco Gaspare Ernandez che aveva incontrato Oliveri e lo aveva sollecitato a multare i commercianti non in regola con l’occupazione del suolo pubblico. A riferirlo era Francesco Lombardo, uno dei quattro vigili indagati per abuso d’ufficio, che interpretava la richiesta di Ernandez come una strategia politica: “Vuole che si fanno i verbali così la gente comincia… perché poi la colpa è del sindaco… i verbali sono del sindaco… “.

I vigili stagionali e intransigenti

A rischiare di mandare tutto all’aria fu il comportamento di un paio di vigili stagionali, nominati quando Favignana si riempie di turisti. Oliveri: “… ieri ci sono stati discorsi per i verbali e cose varie? Lo so, un macello… un macello”. In particolare ce l’aveva con una vigilessa: “Questa ci ha rotto i c… questa è un pericolo pubblico… abbiamo fatto di tutto il possibile… però alla fine si sono fatti quarantina verbali…”. Fu un caso isolato, nonostante tanti cittadini chiedessero il rispetto delle regole e le multe.

Meglio chiudere un occhio

Meglio chiudere un occhio, anzi tutti e due, in campagna elettorale e nei mesi successivi alla rielezione, come ammetteva l’assessore Giovanni Sammartano nel giugno del 2018: “Avremmo chiuso il bilancio se avessimo elevato le multe che si sarebbero potuto elevare venerdì sera…”.

Non solo irregolarità nell’occupazione del suolo pubblico. Il giudice per le indagini preliminari Emanuele Cersosimo scrive che “Oliveri o i propri collaboratori non hanno proceduto a sanzionare secondo legge quelle attività commerciali che erano sprovviste dell’autorizzazione alla somministrazione di cibi e bevande”.

Punire i nemici

Almeno fino al rinnovo del mandato del sindaco perché, una volta incassata la riconferma, il clima sarebbe cambiato. Ce l’avevano con alcuni commercianti che forse non lo avevano sostenuto in campagna elettorale. Nel luglio 2018 Pagoto ordinava a Oliveri di iniziare dei controlli. “… io partirei da chi ci ha sfidato… da quello del tonno…”. E Oliveri si mostrava pronto: “La prossima settimana… subito… un giorno lo posso pure dire… inizieremo con le sfide… le sfide quali sono? Questo qua del tonno immediatamente e là ci andrò pesantemente… ci siamo?”.

Nel mirino finirono in particolare tre commercianti. I controlli e le multe dovevano essere pesanti, ma mai, suggeriva Pagoto, oltre il limite: “… il problema qual è, non diamo la cosa per arrivare al sequestro… questo i tavolini già ce l’ha alle otto i tavolini fuori… fa somministrazione… uno ci va là e ci prende 5.000 euro di verbale ad uno…”.

I commercianti dal sindaco

Dal canto loro alcuni commercianti sono stati intercettati mentre, sapendo di non essere in regola, chiedevano un aiuto al primo cittadino. E Pagoto rispondeva: “… tu dovresti andare ogni giorno alla chiesa che hai a fianco a pregare, se sei cattolico, come mai sono ancora aperto. Ogni sera avete fatto quello che avete voluto. A me in giro non mi ci prende nessuno”.

“Il comandante, bontà sua…”

E alla fine il sindaco avrebbe dato una mano al commerciante: “Se fosse per me tu potresti fare per me banchetti di nozze come hai fatto… con me potete fare qualunque cosa… ma quest’anno e voi lo sapete meglio di me, quando si lavora poco i tuoi concorrenti, quelli che hanno la licenza del ristorante, denunce, esposti, i sindacati che vengono tutti qua, l’associazione di categoria… a voi non vi si chiede di togliere soltanto il suolo pubblico… a noi è stato chiesto di farvi chiudere… a te e ad altre tre o quattro attività perché siete abusivi nella somministrazione fino a quando non si modificherà il regolamento… se loro ti avessero fatto un’altra multa per somministrazione abusiva tu saresti stato automaticamente chiuso. il comandante, bontà sua, non ha fatto iniziative pesanti e te le poteva fare ogni sera”.


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