Rissa e tentato omicidio a Mondello: "Ma io ero a Castelvetrano"

Rissa a Mondello, la difesa:| “Ero a Castelvetrano, ho le foto”

Si difendono i tre ragazzi arrestati per tentato omicidio

PALERMO – Hanno risposto alle domande del gip e negato di avere partecipato alla rissa del 6 giugno scorso, a Mondello. Sono i tre giovani arrestati la settimana scorsa dalla polizia.

Uno di loro, Matteo Ameduri, è sicuro di potere dimostrare che la sera dei due accoltellamenti si trovava a Castelvetrano. Il suo legale, l’avvocato Roberto Mangano ha svolto delle indagini difensive, sentendo quindici testimoni e “producendo una consulenza tecnica di parte con foto idonee a dimostrare che poco dopo la mezzanotte il ragazzo si trovava a più di 100 km di distanza dal luogo dell’aggressione”.

Oltre ad Ameduri hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Simone Alecci anche gli altri due maggiorenni finiti ai domiciliari con l’accusa di tentato omicidio in concorso.

Ivan Viola, difeso dall’avocato Maurilio Panci, ha spiegato che si trovava in spiaggia con una ragazza, di cui non ha saputo fornire il cognome, qualcuno al telefono gli ha detto della rissa, è corso davanti alla gelateria dove ha preso un paio di pugni. A quel punto è tornato a casa. Ecco perché, ha detto di non sapere nulla dell’accoltellamento dei due ragazzi di 17 anni.

Infine Gabriele Filippone, assistito dall’avvocato Stefano Santoro, si è detto estraneo ai fatti. ha negato ogni addebito e si è dichiarato estraneo ai fatti contestati. C’è un quarto indagato per la rissa a Mondello, un minorenne, ed è stato interrogato dal gip del tribunale dei minori.


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