L'incidente e il proiettile in testa Gip: "Restituire atti al pm"

L’incidente e il proiettile in testa|Gip: “Restituire atti al pm”

La morte di Natale Licciardello. I legali della famiglia: "Riqualificata la contestazione di omicidio colposo"

CATANIA – Gli atti devono essere restituiti al pm. Il giudice per l’udienza preliminare Giovanni Cariolo ritene che vi sia “diversità tra i fatti accertati a quelli descritti nei capi d’imputazione”. Si chiude quindi così il processo sulla morte di Natale Licciardello, il 26enne colpito da un proiettile alla testa l’8 luglio del 2016 in via Franca ad Aci Catena, mentre si trovava alla guida di una Nissan Juke con a bordo altri due ragazzi.

L’incidente e il proiettile in testa

In un primo momento, quando arrivarono i soccorsi, si pensò a un incidente, perché il conducente perse il controllo del mezzo e finì contro un’altra vettura. Poi però, i soccorritori si sono accorti dell’ogiva conficcata vicino all’occhio di Natale, che è deceduto una settimana dopo in ospedale.

Le due persone a bordo della Nissan dopo l’incidente fuggirono, ma sono state identificate poche ore dopo. Da quel giorno è iniziata una battaglia legale dei familiari per scoprire la verità. E si è arrivati ad un processo a carico di Gianluca Gabriel Nicosia e Pietro Rizzo accusati dalla Procura di omicidio colposo e detenzione di armi.

La sentenza

Il gip ha condannato Nicosia a tre anni e 2400 euro di multa per i reati in materia di armi (“ritenuta l’unicità di disegno criminoso”, scrive Cariolo nel dispositivo). Per la contestazione di omicidio colposo, invece, il giudice ha disposto la restituzione degli atti al pm nei confronti dei due imputati. E inoltre ha stabilito la trasmissione degli atti alla Procura, sempre per Nicosia e Rizzo, per il reato – in concorso – di violenza privata. Le motivazioni arriveranno tra 90 giorni. 

Il commento delle parti civili

La sentenza è stata accolta con una ventata di speranza dai familiari di Natale Licciardello, che si sono costituiti parte civile nel procedimento con gli avvocati Antonio Patti, Francesco Marchese Giorgio Assenza e Angela Giachino. “Il dottore Cariolo accogliendo la richiesta delle parti ha ritenuto di riqualificare la contestazione di omicidio colposo e ha disposto la restituzione degli atti al pubblico ministero. Da questo si conferma la ricostruzione delle parti civili che hanno sempre sostenuto la tesi dell’omicidio volontario con dolo eventuale”, commenta a Livesicilia l’avvocato Antonio Patti.

“Dal punto di vista giurisprudenziale quello di oggi è un provvedimento importante – aggiunge l’avvocato Francesco Marchese – è bene evidenziare che la Procura ha insistito sulla contestazione di omicidio colposo nonostante a nostro avviso vi fossero molte evidenze che meritavano approfondimento. Ed è stato, dunque, il giudice che ha ritenuto la diversità del reato. Siamo molto fiduciosi, questo ragazzo – conclude – merita giustizia”. 

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