Lampedusa, la nave, il Covid: parla il ministro Lamorgese

Lampedusa, la nave, il Covid | Lamorgese: “Arrivi inaccettabili”

"Ci troviamo davanti a un evento con numeri elevatissimi. L'isola non può da sola avere una pressione tale".
IL MINISTRO DELL'INTERNO
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“Per noi sono inaccettabili questi arrivi continui, che stanno collassando l’isola di Lampedusa”. Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a Sorbolo (Parma) a margine della consegna al Comune di un compendio immobiliare confiscato alla criminalità organizzata risponde a una domanda sul rischio crisi per il sistema di accoglienza migranti. “Il momento effettivamente è difficile”, sottolinea Lamorgese.

La nave per la quarantena

“Oggi – prosegue il ministro – dovrebbero chiudersi i tempi della gara e quindi in settimana speriamo di avere una grande nave” dove poter collocare i migranti per il controllo sanitario “senza disagio per le comunità, perché il problema sono le comunità”.

“Facciamo il possibile”

Sui migranti “noi stiamo facendo tutto il possibile. Ci troviamo davanti a un evento con numeri elevatissimi – sottolinea il ministro – L’isola di Lampedusa non può da sola avere una pressione di un numero di migranti che arrivano a ripetizione”.

Lavorare con le Regioni

A proposito degli sbarchi, aggiunge Lamorgese, “si tratta di fare di più anche con le Regioni, nel senso di fare delle iniziative di distribuzione. Ovviamente – prosegue – ognuno si preoccupa che da un punto di vista sanitario ci sia una garanzia. E noi stiamo lavorando per questo: far far i tamponi e poi redistribuire” i migranti “in modo che non ci sia preoccupazione alcuna sui territorio di una diffusione del virus”.

“Servono corridoi umanitari”

Per la gestione dei migranti da Libia e Tunisia servono “corridoi umanitari europei”. Così il ministro Lamorgese. Con la Tunisia, ha detto, “stiamo verificando anche altre opportunità per un dialogo ancora più stretto”, in modo tale “da evitare gli arrivi” di migranti perché “una volta che arrivano i barchini purtroppo ce li ritroviamo sul nostro territorio e bisogna fermarli prima”. Quanto alla Libia, e alla denuncia dell’Oim di tre migranti uccisi dalla guardia costiera libica, il ministro ha ricordato il viaggio di una quindicina di giorni fa nel Paese. “Ho parlato con il presidente del Consiglio Fayez al-Sarraj e con il ministro dell’Interno del governo di Tripoli, Fathi Bashaga – ha sottolineato Lamorgese – Abbiamo parlato dei corridoi umanitari. Io sono convinta, infatti, che dobbiamo organizzare corridoi umanitari europei. Ieri ho avuto un colloquio telefonico con la commissaria europea Ylva Johansson. Questa è la strada che dobbiamo seguire in modo da liberare anche i centri” di accoglienza. “Ma su questo anche le autorità libiche sono perfettamente d’accordo. È un’attività che ho ritenuto di portare avanti immediatamente perché la via legale è sempre quella che ci consente di gestire un fenomeno complesso con le modalità corrette”. (ANSA).


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