Furti, rapine ed estorsioni. Blitz a Palermo, 20 arresti

Pizzo, furti, rapine e droga|Blitz con 20 arresti NOMI – FOTO

Dettavano legge nei rioni Cruillas, Cep e Zen 2 con l'ok dei boss. Irruzione anche nel cantiere dedicato alle vittime della mafia

PALERMO – Pizzo, rapine e furti a raffica, spaccio di droga e vendita di armi. Si sarebbero dati un gran da fare nei rioni Cep, Cruillas e Zen 2. E non avrebbero risparmiato neppure il parco che ricorda la strage di Capaci.

I numeri

I carabinieri del Comando provincia di Palermo hanno arrestato 20 persone (undici in carcere e nove ai domiciliari) fra Sicilia, Emilia Romagna e Puglia. Ad altri quattro il giudice per le indagini preliminari ha imposto l’obbligo di dimora. GUARDA LE FOTO DEGLI ARRESTATI

Le indagini dei pubblici ministeri Giorgia Spiri e Felice De Benedittis, coordinati dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni, avrebbe scoperto l’esistenza di due associazioni criminali. A guidarle sarebbe stato Andrea Cintura, volto noto alle cronache giudiziarie, che sebbene in carcere avrebbe dato le direttive all’esterno dove poteva contare sul lavoro del figlio Domenico. GUARDA IL VIDEO

Boss e mediatori

Una batteria di persone si muoveva rispettando dei turni di lavoro. Vivevano di criminalità. A volte hanno rubato nei cantieri di gente imparentata o protetta dai mafiosi che sono intervenuti per mediare.

Come nel caso di un colpo commesso a Castellamare del Golfo o quelli consumati ai danni della Edil Ponteggi di Bagheria di proprietà di Paolo Scaduto, figlio di Pino, storico capo del mandamento.

Spaccaossa

Intercettando la batteria di ladri e rapinatori sono emersi gli affari della droga, delle armi e dei finti incidenti già scoperti in una precedenza indagine sui cosiddetti spaccaossa.

Ad un certo punto, un membro dell’iniziale organizzazione si sarebbe staccato per formarne una nuova che ha preso di mira anche la discarica di Bellolampo e l’acquedotto comunale.

“Le legge dei Cintura”

I Cintura avrebbero dettato legge fra Borgonuovo, il Cep e lo Zen, stabilendo chi dovesse aprire una nuova attività commerciale e costringendo diversi titolari di esercizi commerciali a consegnare settimanalmente somme di denaro che variavano in relazione al tipo di attività.

Le richieste estorsive – è questo il reato contestato – venivano camuffato sotto forma di contributo per l’organizzazione della festa di quartiere.

L’indagine è partita da un furto subito a Lascari nel febbraio del 2017 da una ditta di fornitura di materiale edile ed è andata avanti fino a giugno 2019.

Furto al parco della memoria

Tra tanti colpi c’è anche quello commesso nel 2017 nel cantiere per la costruzione del parco “Quarto Savona 15” dal nome dell’auto di scorta di Giovanni Falcone fatta saltare in aria a Capaci. Il giardino si trova accanto alla stele che ricorda l’eccidio in cui morirono, oltre a Falcone, anche Francesca Morvillo, e gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

I nomi degli arrestati. Questo l’ elenco degli arrestati nel corso dell’operazione Stele dei carabinieri. In carcere sono finiti Andrea Cintura, 57 anni, già detenuto, Domenico Cintura, 29 anni, Marcello Domenico Cintura, 38 anni, Salvatore Cintura, 39 anni, Giuseppe Cintura, 35 anni, Giuseppe Cintura, 35 anni, Antonino Buscemi, 28 anni, Ivan Cataldo, 29 anni, Gaetano Amato, 51 anni, Gioacchino Randazzo, 54 anni, Giuseppe Coglitore, 48 anni. Ai domiciliari sono: Michele Arceri, 52 anni, Vincenzo Nuara, 29 anni Vincenzo Carista, 44 anni, Francesco Cusimano, 36 anni, Carmelo Ribaudo, 54 anni, Francesco Cancemi, 52 anni, Antonio Pacella, 55 anni, Carmelo Scrudato, 64 anni, Marcello Corrao, 48 anni. Altri 4 indagati sono sottoposti all’obbligo di presentazione alla pg.

LE FOTO DEGLI ARRESTATI: GUARDA LA FOTOGALLERY


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