Nuovo look per il fiume Oreto| Progetto da 13 milioni - Live Sicilia

Nuovo look per il fiume Oreto| Progetto da 13 milioni

Il Comune spera nei fondi Ue per rinaturalizzare la foce

PALERMO – Restituire il fiume Oreto ai palermitani, riqualificandone lo sbocco a mare dal porticciolo di Sant’Erasmo fino allo Stand Florio. Il comune di Palermo bussa alle porte della Regione e chiede 13 milioni di euro (da attingere dal Fondo europeo di sviluppo) con cui finanziare un progetto approvato dalla giunta Orlando. Somme che si aggiungerebbero ai cinque milioni già ottenuti grazie a Rete Natura 2000 per la sistemazione del bacino fluviale e delle sponde.

“Dopo aver individuato i finanziamenti necessari per intervenire sullo stato del fiume – afferma il sindaco Leoluca Orlando – il Comune si è attivato per un ulteriore importante passo verso il totale recupero dell’Oreto, per restituirlo il più possibile al suo stato di corso d’acqua naturale, combattendo gli scarichi abusivi e progettando interventi per la tutela e la fruizione sostenibile. Ora un nuovo progetto, per il quale contiamo di poter accedere ai fondi comunitari da impegnare entro la fine dell’anno, per completare un intervento storico per la nostra città. Un intervento, che unito a quelli per la depurazione delle acque, permette sempre più di guardare al futuro di una Palermo che riscopre il mare e la sua fruizione”.

La foce del fiume, che arriva a Sant’Erasmo, per decenni è stata utilizzata come una sorta di discarica a cielo aperto in cui scaricare gli inerti che hanno ingrossato la costa e oggi è in stato di abbandono, con scheletri industriali, vecchi depositi e fabbriche dismesse, oltre a rifiuti che affiorano in superficie. Per questo il progetto prevede un intervento di bonifica prima della rinaturalizzazione con l’abbattimento di 16 manufatti, interventi per la mitigazione del rischio idraulico e contro l’erosione (con un muro paraonde) e infine la rigenerazione del suolo, a cui accompagnare il restyling di piazza Tumminello (dove ha sede Amg) e dei marciapiedi. Il progetto prevede tra l’altro lo spostamento anche dell’edicola e del Bar Italico. Biologi, geologi, architetti e geotecnici, si occuperebbero infine della rigenerazione del suolo tramite un impianto di nuova vegetazione compatibile con le condizioni geologiche e climatiche del sito.

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