Falcone, lo Stretto, il tunnel:|"Solo una boutade estiva" - Live Sicilia

Falcone, lo Stretto, il tunnel:|”Solo una boutade estiva”

Le dichiarazioni dell'assessore regionale alle Infrastrutture. Faraone: "Non rinviare progetto Ponte".
LA POLEMICA
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PALERMO– “Leggiamo di alcune dichiarazioni del presidente Conte e del ministro De Micheli riguardo l’attraversamento stabile dello Stretto di Messina con un tunnel. Più che di una vera idea progettuale, ci sembra una boutade estiva. Ipotizzare la realizzazione di una fantomatica opera sottomarina (di cui ad oggi non c’è neppure uno schizzo) significa voler mettere una pietra tombale, senza ammetterlo, al progetto del ponte sullo Stretto”.

“Segnali di confusione”

Lo afferma Marco Falcone, assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana. “Ora, al di là del fatto che per progettare e ottenere i necessari pareri di una simile infrastruttura servirebbero almeno dieci anni – aggiunge Falcone – prendiamo atto che, da questa maggioranza di governo, arrivano solo segnali di confusione ed evidente disinteresse per il Sud. Pazienza, al Ponte ci penseremo noi. Ci penseremo noi quando fra due anni saremo al Governo del Paese. Sarà il centrodestra, infatti, a farsi protagonista della più importante opera infrastrutturale d’Europa, la spinta giusta per un nuovo miracolo italiano”

Critico anche Faraone

“Comprendiamo la necessità di mediare tra Pd e 5S, tuttavia sfuggono a Conte due questioni fondamentali. La prima è che il sistema di infrastrutture di cui parla il presidente saranno utili al Paese solo quando Sicilia e Calabria diverranno la piattaforma logistica europea nel Mediterraneo e questo non potrà avvenire senza il Ponte. La seconda è che rinviare questo progetto , ipotizzando tunnel o altre fantasiose soluzioni, significa allontanare il rilancio del Meridione ancora una volta e di almeno altro 20 anni”, così in una nota il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone.

“Il ponte sullo stretto è ad oggi il solo cantierabile in qualche mese.
Italia Viva chiede di attuare le strategie di sviluppo concordate e condivise dall’Europa col nostro Paese da anni. Vanno completate o realizzate in tutto il territorio nazionale le infrastrutture al servizio dei quattro corridoi: il ponte sullo stretto , l’alta velocità da Augusta fino ai confini con Francia, Svizzera, Austria e Sloven, le Zes e gli adeguamenti delle quindici Autorità Portuali così come dei sistemi aeroportuali esistenti, e il processo di digitalizzazione attraverso la diffusione della Banda Larga. Non si tratta solo di accorciare le distanze tra nord e sud ma di creare sviluppo nazionale: ora che i soldi ci sono, con il Recovery , sarebbe davvero grave perdere l’occasione. Ancora di più per un governo che esprime molti importanti ministri del sud ”, conclude Faraone.

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