CATANIA – Nel capoluogo etneo il museo all’interno del Castello Ursino è una “camera delle meraviglie”. Una Wunderkammer che custodisce opere straordinarie. E, in effetti, citare la “Wunderkammer” tedesca non è un caso. Da molti viene considerata il primo passo concettuale delle aree museali moderne. Da noi, dopo il terremoto del 1693 fu il principe Ignazio Paternò Castello di Biscari che allestì, all’interno del proprio palazzo, una raccolta di materiali esposti nella Loggia Senatoria prima del sisma. La collezione di sculture acquista una notevole importanza.
“Il museo del Principe Biscari è, sicuramente, uno dei più belli e completi d’Italia e forse, senza esagerare, del mondo”. Queste le parole che nel 1767 pronunciò il barone Johann Hermann von Riedesel citato come mentore e guida di viaggio da Goethe durante la sua permanenza in Sicilia nel 1787. Una grande collezione che negli anni, dopo la morte del principe, subisce diverse defezioni.
Nel 1926 la collezione fu riscattata, dall’allora governo Mussolini, al prezzo di 50.000 lire e la restante parte donata dagli eredi alla città dell’elefante. Francesco Ardito è un archeologo e una guida turistica regionale. “Oggi è possibile ammirare le sculture e i busti originali di epoca greca insieme a quelle di età romana all’interno del castello Ursino. Molti sono in fase di restauro per dare una nuova luce alla collezione del principe di Biscari all’interno delle sale del maniero Federiciano e tante di queste opere sono state ritrovate nell’area urbana del capoluogo etneo”.
La collezione Biscari diventa promotrice del collezionismo che non resta più nelle “Wunderkammer” private e riservate, ma si apre al pubblico. “Il collezionismo non è un fatto privato e limitato alla fruizione di pochi colti – principio espresso dal Principe di Biscari durante l’apertura, nel 1758, di un’ala dedicata ad esposizione nel suo palazzo – ma alla libera fruizione di tutti”.
La collezione Biscari e quella dei Benedettini è il nucleo espositivo principale del Museo Civico di Castello Ursino. Molti dei busti che fanno parte della collezione Biscari sono in fase di restauro e alcuni di essi pronti per un’esposizione allargata con il perfezionamento di una nuova disposizione dell’area museale aperta al pubblico.
