+++"Covid, cosa sta accadendo"+++ Razza: "Tutto su focolai e strategie"

“Covid, cosa sta accadendo”|Mappa, focolai e strategie

Contagi, migranti e siciliani che rientrano da mete a rischio. E poi la politica. Parla Ruggero Razza

PALERMO – Dal coronavirus, con la Sicilia “sorvegliata speciale”, al centrodestra, cullato dall’abbraccio della Lega. Ruggero Razza, assessore alla Sanità e braccio destro di Nello Musumeci, fa il tampone alla coalizione. Ma solo dopo aver analizzato quello che sta accadendo con gli ultimi contagi.

È un Ferragosto particolare. Quali sono le cose che vi preoccupano di più?

“Stiamo facendo un’azione di monitoraggio continuo di tutti i casi in tre direzioni: quella ordinaria di prevenzione; il monitoraggio dei turisti e oggi la nostra Regione è la prima meta in Italia; il monitoraggio dei migranti che crea tanta preoccupazione. È un ferragosto di lavoro, voglio ringraziare quelli che sono in prima linea e non si fermano da mesi”.

Partiamo dai turisti

“È una cosa che abbiamo fatto solo noi in Sicilia, il monitoraggio dei turisti. Ben 400mila si sono registrati nel portale Sicilia Sicura. Questo ci ha consentito di porter raccogliere in tempo rale maggiori informazioni ed eseguire, se necessario, un triage telematico, monitorando la provenienza. C’è anche consentito, attraverso il call center, di dare tutte le informazioni necessarie e quando qualcuno ha accusato dei malori, siamo intervenuti in tempo reale. Se qualcuno ha preso la febbre, sono stati contattati gli operatori dei call center e in alcuni casi è intervenuta l’Usca (unità speciale di continuità assistenziale, ndr) turistica”.

Quali sono i dati dei turisti?

“Ci sono 400mila turisti registrati, di questi il 40% proviene dall’Italia. La stagione turistica è ripresa”.

Quanti sono i turisti positivi?

“Non ce ne sono. È capitato di dover intervenire su alcuni italiani, ma non turisti, persone che erano in Sicilia per lavoro. I focolai che si sono verificati provengono da siciliani che si erano spostati per vacanza, come per esempio a Malta. È raro che si sia verificato un fenomeno consistente di turisti positivi. Non ne ricordo”.

Quali sono le mete scelte dai siciliani più a rischio covid?

“Malta. Sono circa 60 i siciliani che sono tornati positivi al Covid. In larghissima parte si tratta di asintomatici ed è un fenomeno diverso dall’epidemia più acuta”.

Qual è l’incidenza?

“L’incidenza dell’ospedalizzazione nella fase più acuta dell’epidemia, alcuni mesi fa, era del 30% tra positivi e ricoverati. Adesso siamo intorno al 10%, con pochissimi ricoverati in terapia intensiva”.

Questo cosa comporta?

“Vuol dire che c’è una fase di convivenza con il virus e che si deve puntare molto di più sul rispetto delle regole di prevenzione”.

Qual è la mappa del Covid in Sicilia?

“C’è una situazione particolare a Catania, poi una incidenza molto forte dei rientrati da Malta a Siracusa e per il resto c’è una presenza sporadica su tutto il territorio. Quello che sta funzionando è l’attività di recupero e di screening. Oggi siamo molto più capaci a ricostruire tutti i contatti che un contagiato abbia avuto”.

Parliamo dei migranti

“La situazione è sotto controllo dal punto di vista della tenuta sanitaria del sistema, ma preoccupante per la diffusione del contagio tra di loro. È raro che i migranti possano avere contatto con i cittadini siciliani. Ma è assurdo che vengano tenuti così in promiscuità tanto da contagiarsi in maniera così diffusa. Quello che è accaduto a Pozzallo, a Caltanissetta e a Enna è legato al fatto che il ministero dell’Interno ha deciso, fino ad oggi, di non attuare alcun protocollo sanitario e sta mettendo in campo questa bomba ad orologeria a Vizzini, rispetto alla quale faremo di tutto per impedirne l’apertura, compreso il fatto di rivolgerci all’autorità giudiziaria.”

Quanti sono i migranti positivi?

“Dal primo di agosto quasi 200 che rientrano nel calcolo dei totali siciliani. Tanti casi registrati di recente sono legati ai migranti”.

Cosa rimproverate al ministero dell’Interno?

“Ad oggi il protocollo trasmesso dalla Regione non ha ricevuto alcuna condivisione da parte del Ministero, che continua a utilizzare strutture che stanno facendo proliferare i contagi tra i migranti. Sono intervenuto a Lampedusa e a Porto Empedocle, dove ho sottolineato che la tensostruttura è priva dei requisiti igienico sanitari per ospitare i migranti”.

Come vanno i rapporti con il ministro dell’Interno?

“Il ministro ha più volte parlato con il presidente e io ho sentito il capo del dipartimento. Sembra un dialogo molto ben educato tra persone che dicono cose talmente distanti da essere destinate a non incontrarsi mai”.

Qual è la verità su Vizzini?

“Hanno deciso senza informare nessuno e, con protervia, stanno continuando a realizzare una struttura che temo che sarà costretto ad avvisare l’autorità giudiziaria”.

Non c’è un’alternativa politica?

“Vorrei sperare sul buonsenso, ma gli atti e i fatti non lo confermano. Pare che abbiano speso un milione di euro per realizzare la tendopoli e quindi forse si pone il tema del danno erariale”.

Qual è la soluzione per la gestione di questa fase di migrazione?

“Applicare le misure sanitarie necessarie evitando la promiscuità che causa i contagi e organizzare il ponte aereo con immediato rimpatrio dei soggetti negativi. Assicuro che il diritto alla salute non sarà mai negato”.

Perché è aumentato il numero degli sbarchi?

“Questo flusso enorme rispetto a un anno fa è legato a messaggi sbagliati del governo che contemporaneamente ha annunciato di voler abolire i decreti sicurezza e di fare una sanatoria. Questo alimenta un flusso di migranti economici che vogliono raggiungere anche l’Europa. Oggi c’è una emergenza sanitaria, è fondamentale tenerne conto e non disperdersi nelle lungaggini burocratiche”.

Andiamo alla politica, è un’estate calda per il centrodestra

“No, secondo me no!”.

Che estate è?

“Un’estate di lavoro, a livello nazionale si attende una ottima affermazione alle prossime regionali, che consoliderà di più la presenza del centrodestra alla conferenza delle regioni. Oggi, quando i cittadini hanno potuto scegliere, la stragrande maggioranza di italiani ha scelto di farsi amministrare dal centrodestra”.

E in Sicilia?

“In Sicilia i risultati si vedono soprattutto sullo sforzo infrastrutturale, c’è un gradimento che cresce nei confronti del presidente della Regione, della Giunta. Nessuno di buonsenso può negare che questo ciclo debba essere ulteriormente rafforzato”.

A Catania c’è stata la notizia della condanna del sindaco Pogliese, che ne pensa?

“Auguro al sindaco di essere, come certamente sarà, riconosciuto nella sua totale estraneità a questa vicenda, a tratti surreale. La città però sta uscendo da una condizione di dissesto, c’è un lavoro molto forte che deve essere portato avanti. Le leggi vanno rispettate e se una legge dispone una sospensione, non si tratta di un provvedimento illiberale. E tra una gestione commissariale e una affidata al vicesindaco, con la giunta e il consiglio comunale, sono convinto che sia meglio questo percorso democratico”.

Alcuni anni fa avete lanciato lo slogan #diventeràbellissima, adesso è diventata veramente bellissima?

“Intanto la bellezza è morale e comportamentale. La Sicilia è al centro di una fase di crescita, ma soprattutto ha fatto un passo avanti fondamentale, recuperando centralità istituzionale e una certa credibilità tra le istituzioni dello Stato. Quando interviene il presidente della Regione Siciliana su temi economici o su temi, come è accaduto con il coronavirus, di prevenzione sanitaria, c’è una autorevolezza diversa. È anche odioso leggere alcuni commenti di chi magari forse ha dimenticato quanto fallimentare sia stata l’esperienza di governo che ci siamo lasciati alle spalle. Sembra quasi che Crocetta lo abbia fatto da solo. No, lo ha fatto con una maggioranza e con determinate persone che sono state nella sua giunta”.

Voi temete l’abbraccio della Lega?

“Sono convinto che noi un percorso di autonomia che metta al centro il valore dell’entità dei luoghi nel 2005 quando è nata Identità Siciliana. Quando qualcuno ci chiede perché c’è un buon rapporto tra noi e la Lega è per la comune sensibilità regionalistica”.

E il centrodestra?

“Noi abbiamo sostenuto che l’unità del centrodestra sia un valore e chi mette in discussione l’unità del centrodestra rischia di fare male alla nostra Regione che ha bisogno di stabilità di governo”.

Nello Musumeci com’è?

“Molto carico. Riposerà qualche giorno come tutti, anche perché qualcuno dimentica che noi dal 2012 a oggi non ci siamo fermati un minuto. Oggi il peso della responsabilità delle scelte adottate in questi mesi si sente molto e bisogna riposare qualche giorno. Ma questo non è il tempo in cui si può fare a meno dell’esperienza e della saggezza delle persone”.

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