Lo chiamavano "Padrino": catturato il latitante a Castelvetrano

“Finto cieco” e latitante | Arrestato a Castelvetrano

Millantava rapporti con Cosa Nostra e aveva due pistole in casa

PALERMO – I carabinieri della compagnia di Trapani lo hanno arrestato dopo un mese di latitanza. Francesco Paolo Cammareri, soprannominato “pummaroro” era evaso lo scorso 15 luglio dagli arresti domiciliari, strappando via il braccialetto elettronico che portava alla caviglia. Lo hanno scovato in un appartamento a Castelvetrano.

Gli arresti in casa gli erano stati concessi perché alcuni medici hanno certificato la sua cecità. Eppure nel corso delle indagini è stato filmato mentre guidava la macchina.

Cammareri ha numerosissimi precedenti penali. L’ultima volta era stato arrestato un anno fa per la violenta rapina subita da due coniugi picchiati e narcotizzati nella loro villa di Casa Santa. Nel rione San Giuliano, dove vive, lo chiamano “padrino” per i contatti, che lui stesso millantava, con esponenti di Cosa Nostra.

Le indagini che hanno portato all’arresto sono state coordinate dal procuratore aggiunto Maurizio Agnello e dal sostituto Brunella Sardoni.

I primi a finire sotto osservazione sono stati i familiari di Cammareri. La moglie andava quasi giornalmente a Castelvetrano, cambiando spesso mezzo. Ed è stato pedinandola che i militari sono arrivati ad un appartamento nel centro del Paese.

Le armi a disposizione di Cammareri

Si sono appostati e hanno visto l’uomo accompagnare la donna alla porta. Cammareri in casa nascondeva dentro un borsello due pistole cariche con matricola abrasa e munizioni.

In carcere sono finite pure le due persone, un uomo e una donna, che condividevano l’abitazione con Cammareri.


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