Primo check per il Pd di Barbagallo Ferrante presidente della Direzione

Primo check per il Pd di Barbagallo|Ferrante presidente della Direzione

Ma l'area Orfini e Base Riformista non partecipano alla votazione
ASSEMBLEA A CALTANISSETTA
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CALTANISSETTA – La prima direzione Pd dell’era Barbagallo va in scena senza troppe scosse. Antonio Ferrante è eletto presidente dell’assemblea della direzione regionale, ma tra qualche mal di pancia. Il neo segretario mette subito sul tavolo la proposta di votare Ferrante alla carica di presidente. Tocca ad Antonio Rubino vestire i panni del ‘signor no’ e chiedere di rinviare la scelta per completare il percorso unitario e risolvere questioni statutarie poco chiare. Barbagallo approva la proposta di convocare il tavolo politico per comporre in modo unitario la definizione delle cariche del partito, ma va avanti sull’elezione di Ferrante.

Si susseguono gli interventi di Giovanni Panepinto (che chiede di eleggere il presidente e rinviare la discussione politica che pure va fatta) e di Carmelo Miceli (che concorda sull’idea di imbastire tavolo politico, ma preannuncia che non parteciperà al voto).  Alla fine Ferrante la spunta e viene eletto. Non partecipano al voto l’area Orfini e Base Riformista. Una crepa che toccherà al segretario riparare nei prossimi mesi. Ferrante nel discorso di insediamento chiede “uno sforzo di sintesi e si fa garante di uno sforzo unitario”.

Messa in soffitta la querelle, si apre il valzer degli interventi. Barbagallo traccia una panoramica sulle Amministrative siciliane e il quadro delle alleanze. Poi lancia una bordata al governatore Musumeci. “L’insopportabile ordinanza di ieri è l’ultima di una serie di provvedimenti e di annunci con cui si distoglie l’attenzione dai problemi reali per parlare alla pancia delle persone sfruttando la paura e la difficile congiuntura economica””  Il segretario sciorina le “carenze” della gestione Razza in merito all’emergenza sanitaria e lancia il tema dell’emergenza carceri promettendo una mobilitazione ( “perché dobbiamo essere  il partito degli ultimi”). 

Poi tocca al Ministro del Sud, Peppe Provenzano,  evidenziare tutti i nodi e le criticità da affrontare. Due le priorità: “Mettere in sicurezza la riapertura delle scuole e combattere l’abbandono scolastico”. Poi sviscera il tema delle diseguaglianze “che rischiano di acuirsi con la crisi sanitaria” e riassume le misure previste dal provvedimento sulla fiscalità di vantaggio. Sul nodo delle alleanze, Provenzano dice una parola chiara senza fare sconti agli alleati romani. “Dobbiamo chiedere grande serietà al M5s, una serietà che non abbiamo sempre vista in campo”. L’orizzonte rimane una solida alleanza realmente alternativa al centrodestra. Poi sferra un colpo di fioretto al Presidente della Regione. “Musumeci ha alzato questo polverone per una strategia politica: fornire argomenti alle campagne elettorali di Salvini”, attacca. Poi rilancia: “Bisogna servirla la Sicilia, non servirsene”.  


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