Più Europa schiera 'Bot' Robot informativo per il voto

Più Europa schiera ‘Bot’|Robot informativo per il voto

L'idea del partito di Emma Bonino
IL REFERENDUM
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PALERMO – “Ciao sono il Bot di Più Europa. Chiedimi quello che vuoi sul Referendum sul taglio dei parlamentari. Ti risponderò”. Attraverso Messenger, il chat robot informativo, progettato dal partito di Emma Bonino, interagirà in una conversazione con un essere umano.

Con l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale del 20 e 21 settembre, s’iniziano a fare più calde le campagne per il Sì e per il No. Se c’è chi non ha dubbi e sa già come esprimere la preferenza, non è poi così chiaro per una fetta della popolazione che ancora non ha deciso. Più Europa, oltre a rilanciare la campagna per il No per gli italiani all’estero, ha sviluppato il software a cui è possibile accedere dalla pagina del movimento. 

Nata da un’idea dei gruppi di Più Europa all’estero e progettato da Silvia Sapora e Oliviero Iurcovich di Più Europa Londra, è una novità da installare su Facebook. “Si pone l’obiettivo di fornire delle prime risposte precise – scrive sui social il gruppo – e ben definite alle domande sul tema della Riforma Costituzionale e le ragioni per il No al referendum con cui saremo chiamati a esprimerci. Abbiamo deciso di fare di questo un progetto aperto. Il nostro Chat Bot è scaricabile sulle pagine Facebook di ogni gruppo o partito che condivida i motivi per il No sostenuti da Più Europa”.
 
La riforma voluta dal Movimento 5 stelle vuole ridurre i parlamentari quasi del 40% portandoli da 945 a 600: 400 alla camera e 200 al senato. “I sostenitori del No – dice Più Europa -scontano un vuoto d’informazione di mesi. Ecco perché mettiamo a disposizione il Bot gratuitamente anche a quei partiti e associazioni che condividano questa battaglia. Strumento di democrazia e conoscenza per raggiungere il cittadino ai tempi del coronavirus, il Bot può essere l’inizio di un dialogo online con i cittadini e di una collaborazione tra partiti all’insegna della condivisione di strumenti democratici innovativi”.
 
Cinque i motivi che spingono il gruppo a dire No. “La democrazia vale molto di più di una tazzina di caffè. Con il taglio dei parlamentari – sostiene il gruppo – si avrebbe un risparmio di circa 65 milioni di euro ogni anno, solo lo 0,007% della spesa pubblica. Meno di un euro all’anno per ogni cittadino italiano”. La seconda ragione per dire No è perché “penalizza i cittadini (soprattutto i giovani), i territori e le minoranze linguistiche. L’Italia diventerebbe l’ultima in Europa per rappresentanza”. Tra le altre motivazioni, Più Europa elenca il venir meno della funzione centrale del parlamento: il pluralismo delle idee. Infine, per il gruppo se dovesse avvenire il taglio dei parlamentari, l’Italia si ritroverebbe con un Senato troppo piccolo con un potere troppo grande. “In mano a 200 persone le decisioni del destino di sessanta milioni di italiani” 


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