Parco archeologico di Catania| Riaprono i siti regionali - Live Sicilia

Parco archeologico di Catania| Riaprono i siti regionali

Termina lo stop legato all'emergenza sanitaria. L'intervento del Sadirs.

CATANIA – Da questa mattina torneranno ad essere visitabili i siti del Parco Archeologico di Catania, rimasti chiusi dopo la lunga pausa Covid. 
La decisione è stata assunta dopo che nei giorni scorsi l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, aveva disposto, di inviare due tecnici dell’Assessorato con funzione ispettiva per verificare la sussistenza delle condizioni che impedivano il riavvio delle attività e con il mandato specifico di provvedere alla riapertura immediata dei luoghi chiusi. 

Torneranno, quindi, visitabili da oggi, 27 agosto: il Museo di Adrano e le mura Dionigiane, l’Anfiteatro di Catania, le Terme della Rotonda di Catania, il Museo Archeologico di Centuripe, tutti siti per i quali è previsto l’ingresso gratuito. 
Apertura giorno 1 settembre, invece, per la Casa Museo di Giovanni Verga e le Terme romane dell’Indirizzo entrambe a Catania. 
il 5 settembre, infine, l’area archeologica di Palikè a Mineo. 

Al fine di garantire l’accesso in sicurezza è necessario effettuare la prenotazione attraverso l’app youline https://youline.eu/laculturariparte.html
Le visite saranno possibili negli orari e nei giorni previsti per ciascun sito.   

L’intervento del Sadirs

“Anche grazie alle segnalazioni e alle denunce del Sadirs, finalmente l’amministrazione regionale ha deciso di intervenire per riportare alla normalità l’incresciosa situazione dei beni culturali a Catania”. Lo affermano Peppino Salerno e Giuseppe Di Paola, della segreteria regionale del sindacato dei regionali Sadirs. “Un plauso all’assessore Samonà e al dirigente generale Sergio Alessandro per essersi immediatamente attivati a tutela del buon andamento dell’amministrazione. Che qualcosa non andasse nella gestione dei siti culturali a Catania lo avevamo segnalato da tempo e in più circostanze, auspichiamo che l’ispezione possa fare luce sulle storture e le anomalie evidenziate e consentire una corretta fruizione del patrimonio culturale”. 


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