Sicilia, polenta e arancini...|Com'è nuova la Lega di Salvini - Live Sicilia

Sicilia, polenta e arancini…|Com’è nuova la Lega di Salvini

La strategia di Salvini e Musumeci: marciare divisi per colpire uniti. Soprattutto sui migranti.
L'ALLEANZA SUI MIGRANTI
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Ma come è diversa – è stato già detto, ma giova ripeterlo – la Lega di Salvini rispetto a quella pensata dai suoi antenati. Così tanto dissimile che l’arancino (versione etnea) considerato politicamente immangiabile, un tempo – dalla base celodurista, e non solo di un partito a trazione lumbard – è diventato un ingrediente fondamentale a tavola, accanto alla polenta. Insomma, tramontati i tempi del ‘Forza Etna!’ che circolava come un grido di guerra in certe bacheche, ma chissà che non se ne trovino ancora di siffatti murales social, tutto adesso è concordia, all’ombra di ceti politici che hanno l’interesse di marciare divisi per colpire uniti.

Prendiamo per esempio, la famosa ordinanza sui migranti del presidente Nello Musumeci, governatore della Sicilia, quella che chiudeva gli hotspot, recentemente sospesa dal Tar. Ecco il commento di Matteo Salvini: “Ennesima vergogna italiana, governo e ‘giustizia’ spalancano porti e porte ai clandestini. Dalla Lega massimo sostegno a Musumeci e ai siciliani. Tutti i nostri sindaci e governatori sono mobilitati per evitare qualsiasi nuovo arrivo di clandestini che ormai non sono più solo un problema economico e sociale ma anche sanitario”.

Si tratta della declamazione in calce a una convergenza le cui motivazioni di reciproco vantaggio sarebbero chiare perfino ai bimbetti dell’asilo. Matteo ha bisogno di rilanciare ogni occasione che, a ragione o a torto, gli consenta di rinfocolare la sua polemica sui migranti.

E Nello? Come ha scritto Salvo Toscano: “Quell’ordinanza è servita senz’altro a far guadagnare a Musumeci le prime pagine dei giornali e i servizi dei Tg, a fare il pieno di like su facebook e twitter in quella robusta fetta di opinione pubblica in cui ha pescato nel recente passato Salvini, insomma, in parole povere per acchiappare voti. E al contempo, a perfezionare la sintonia proprio con quel Salvini che il movimento di Musumeci insegue da tempo per costruire un accordo che tra l’altro possa assicurare a qualche maggiorente un posto al sole romano. Il tutto, inoltre, rispondendo colpo su colpo a chi dalle parti dello Stretto stava costruendo sulla lotta da tribuno sul tema migranti-Covid una piattaforma per lanciarsi verso Palazzo d’Orleans”.

Esiste la drammatica situazione dei migranti, esistono le responsabilità gravi e la evidente non azione del governo nazionale, esiste un’Europa solidale a parole e concretamente assente. Esistono anche le rispettive strategie da sviluppare, con un occhio al palco e uno alla realtà. Ed esiste un gioco innegabile che mette insieme, non in una semplice vicinanza tattica di comodo, ma in un futuribile progetto di comunanza, vicende e persone un tempo lontanissime.

Ecco perché la ‘polenta con gli aracini’, ancorché impensabile in un contesto gastronomico, in una tavola politica il suo senso ce l’ha. E pazienza se i soliti comunisti e nemici della contentezza annotano che un presidente della Regione, cresciuto con una cultura legata, a suo modo, al Tricolore, accanto a un discendente di coloro che del Tricolore volevano fare ben altro uso, non è che sia proprio un ‘bel vedere’.

E poi ci sono gli altri: maledette malelingue. Quelli che pensano che il leghista doc sia comunque un cantore della sua piccola patria, destinato al sospetto perenne nei confronti dello straniero. E che, dopo i migranti, prima o poi, toccheranno di nuovo ai siciliani le prime posizioni nella classifica del rancore.


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