+++Rifiuti connection, 8 indagati+++ Nuove accuse dei Pm, ecco i NOMI

Rifiuti connection, 8 indagati| Nuove accuse dei Pm – I NOMI

Traffico illecito di rifiuti e non solo. La Guardia di Finanza punta in alto, nella maxi inchiesta sul sistema gestito dai Leonardi.

CATANIA – Fatturazioni lievitate del 30%, automezzi fantasma che apparivano al lavoro, sullo sfondo un traffico illecito di rifiuti di valore elevatissimo. E ancora, un fiume di fondi neri, anche in contanti, utilizzati per il pagamento di tangenti. La Guardia di Finanza punta in alto, nella maxi inchiesta sul sistema gestito dai Leonardi, signori dei rifiuti, ai quali sono stati sequestrati anche due colossi immobiliari del valore di 30milioni di euro. Con l’esecuzione della seconda tranche dell’indagine, il quadro accusatorio sostenuto dalla Procura etnea si amplia.

Gli indagati

Sono otto gli indagati dell’inchiesta sulla gestione della discarica dei Leonardi e sulle imprese collegate. L’accusa è di traffico illecito di rifiuti e frode in pubbliche forniture.

Antonino Leonardi è indagato come “amministratore di fatto” della Sicula Trasporti Srl e della Gesac Srl, ma anche socio della Leonhouse Immobiliare Srl e della Eta Service Srl, le due imprese sequestrate ieri. Salvatore Leonardi è indagato come socio della Sicula Trasporti Srl e della Gesac Srl, ma anche come amministratore e socio della Leonhouse e dell’Eta Service Srl.

Nelle accuse, “in concorso”, sono elencati i formulari falsificati, il compost conferito simulando trasporti con documenti falsi, il percolato scaricato nei corsi d’acqua che finiscono in mare e una montagna di fondi neri. Solo sotto terra è stato scovato più di un milione di euro in contanti, oltre alla corruzione dei pubblici funzionari, ma questo riguarda un altro capitolo di questa indagine.

I dipendenti

Marco Morabito è uno degli indagati eccellenti, in passato dirigente del Comune di Catania, è sotto indagine come dipendente della Sicula Trasporti, per aver eseguito “le direttive di Leonardi consentendo l’invio del rifiuto indifferenziato in discarica”. Inoltre, Murabito avrebbe consentito il trasferimento del compost dalle biocelle dopo 14 giorni e non 21, “necessari per il completamento della lavorazione”.

Indagato anche Pietro Nicotra, responsabile dell’impianto di compostaggio, avrebbe avallato il traffico di rifiuti ideato da Leonardi, “dando esecuzione” alla direttive ricevute.

Sotto indagine anche Giovanni Messina, consulente esterno di Leonardi, stretto collaboratore di Nicotra e Francesco Zappalà, responsabile dell’impianto di trattamento meccanico biologico. E ancora, Filadelfio Amarindo, dipendente della Sicula, è accusato di aver occultato il rifiuto conferito “tal quale in discarica”, ricoprendolo con “rifiuto adeguatamente triturato”. A chiudere l’elenco c’è Fabio D’Arrigo, dipendente della Sicula che avrebbe riversato il percolato in eccesso “nel suolo e nelle acque”.

Il sistema dei rifiuti

I rifiuti sarebbero stati ammassati in discarica senza le lavorazioni previste dalla legge, i finanzieri hanno accertato la presenza di copertoni, rifiuti ospedalieri e materassi. “In questo modo – scrive la Procura – gli indagati acceleravano il ciclo di lavorazione dei rifiuti, aumentando il volume di quelli che potevano essere immessi in discarica e quindi i loro introiti”.

In questo meccanismo entrano in ballo la Leonhouse Immobiliare, proprietaria di appartamenti di lusso e dello stabile del tribunale del lavoro. Su 7milioni di euro l’anno di fatturato, circa l’85% proviene dalla Sicula trasporti.

Ma c’è di più, le prestazioni effettuate dalla Leonhouse Immobiliare, sarebbero state sovrafatturate “di almeno il 30%”. Per analizzare i bilanci della Leonhouse, gli amministratori giudiziari nominati dal tribunale di Catania hanno nominato un consulente, che ha rilevato “numerose criticità”. Accertato “un costante sopraprezzo – scrive la Procura – contratti di noleggio di mezzi non più operativi o non presenti nella discarica della Sicula Trasporti”.

Rapporto inscindibile

Secondo le ipotesi degli inquirenti, senza la Leonhouse Immobiliare Srl, la Sicula Trasporti Srl “non avrebbe potuto porre in essere il traffico illecito di rifiuti”.

Dopo gli arresti dei Leonardi, la finanza intercetta Marco Morabito, direttore della discarica, mentre parla con Marco Buscemi, nuovo responsabile dell’impianto di differenziazione dei rifiuti. Senza i mezzi della Leonhouse, la discarica “non avrebbe potuto operare”. “I servizi forniti – scrive la Procura – dalla Leonhouse erano indispensabili per la commissione delle condotte illecite”.

Le Leonhouse avrebbe una struttura “fittizia”, interamente “asservita e inserita nella piattaforma gestionale della Sicula Trasporti”.

Le indagini non sono ancora concluse, le cimici degli inquirenti sono rimaste accese, anche dopo l’arresto dei Leonardi.

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