Vorrei portare il Covid in Corte d'Assise - Live Sicilia

Vorrei portare il Covid |in Corte d’Assise

La sindrome da foglio bianco dopo la pandemia.
MANOVRA A TINAGLIA
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2 min di lettura

Mi sono messo in testa che il Covid19 mi ha svuotato il cervello. Nulla di paragonabile, sia chiaro, a chi di Covid è morto, o a chi al Covid ha pagato un prezzo altissimo. Ma c’è andato giù duro. Lasciate che vi racconti quello che mi ha fatto. Non riesco più a scrivere un pezzo per la rubrica “Manovra a Tinaglia” su Live Sicilia. Viaggiavo, dal 2018 – anno in cui è nata la rubrica – al ritmo di due, tre pezzi, al mese. Bastava un fatto di cronaca, di costume, un banale accadimento della vita quotidiana mia o di altri, a provocarmi riflessioni che poi buttavo giù. E quando questo mi accadeva, il mondo intorno scompariva. Non mi importava più di niente. Dovevamo restare soli, in due. Io e la tastiera del pc. A volte, quando ero per strada, e mi partiva l’embolo, ricorrevo ad un foglio di carta, uno qualunque, fosse anche il tovagliolo di un bar, per catturare questo o quel pensiero, o un incipit, o una chiusura. Non potevo, non volevo correre il rischio che evaporassero. Finito il pezzo lo inviavo via mail, e poi lo ritrovavo pubblicato nella mia rubrica. Era quello il momento dell’addio al pezzo. Perché fin quando non era pubblicato, c’era sempre un concetto che avrei voluto esprimere diversamente, un vocabolo da usare piuttosto che un altro. Non si finirebbe mai di scrivere un pezzo. Te ne innamori, vuoi renderlo sempre più bello. Naturalmente è questione di gusti. Un mio amico, un caro amico, per dire, mi ha confessato che i miei pezzi facevano semplicemente cagare (testuale). E vabbè, ci può stare. Ad ogni modo, è cosi che funzionava. Ora è finito tutto.

Credo che venga chiamata “sindrome del foglio bianco”. Pare che colpisca gli scrittori. Se è quella, posso dire che colpisce anche chi ama scrivere. Oh, attenzione. Non è che non riesca a trovare le parole giuste. E’ che proprio la mia mente, è terra bruciata, inaridita, un palloncino sgonfiato. Cosa c’entra il Covid? Non lo so, ma la coincidenza temporale è ad alto indice di sospetto. Il mio non è stato un lento, progressivo affievolimento, ma un crollo verticale, improvviso. Posso assicuravi che in Corte di Assise, per il Covid sul banco degli imputati, carte alla mano, dati alla mano, numeri alla mano, sarebbero cavoli amari. Sarebbe un sogno, per me, fare il Pubblico Ministero. Proprio così, il Pubblico Ministero. Ho già in mente la requisitoria. Una frase a effetto. E’ di Ann Marie Macdonald, una scrittrice canadese. Farei un figurone. “Scrivere è un compito infernale. Si avvicina furtivamente, ti dà un colpo in testa, ti deruba, e ti lascia a terra esanime”. Nessuna attenuante per il Covid19, Signori della Corte.

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