Produttori agricoli in ginocchio: "Uva, così cresce il prezzo"

Agricoltura in ginocchio VIDEO|”Uva, così cresce il prezzo”

Seconda punta del viaggio nel mondo dell'agricoltura. Cosa accade quando il prodotto è pronto per la commercializzazione.
VIDEO INCHIESTA
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MAZZARRONE (CT) – Partita da Mazzarrone, acquistata per trenta centesimi al chilo sulla pianta, l’uva aumenta di 2 centesimi il suo prezzo per ogni chilometro percorso. Fra costi accessori, mediatori, trasporto e regalie nella vigna a guadagnarci sono e vogliono essere in troppi. I proprietari dei latifondi non sono però in cima a questo sistema piramidale. Leggi e guarda la prima puntata della videoinchiesta: “Viaggio nelle serre dell’Uva, tra caporalato e sfruttamento”.


“Sinzalia” e incontro tra domanda e offerta


“U sinzali” è un mestiere antico nell’agricoltura. Non possiede il frutto, non lo acquista per sé, eppure la sua attività di mediazione è il cardine su cui si innesta, nelle campagne, l’incontro fra domanda e offerta. Suo il compito di pesare, valutare, quantificare e qualificare il prodotto. Unità di misura: ad occhio. La stretta di mano è più una “scippata di braccio”, che sigla l’accordo sul prezzo e la relativa certezza della vendita dei prodotti. Nella teoria del libero mercato in Sicilia il prezzo lo fa l’intermediario, redivivo “Uomo Del Monte” a cui strappare il suo celebre “sì!”. La libera iniziativa privata perde, con l’offerta, la possibilità di fare una controproposta; l’acquirente detiene il controllo del mercato e tramite l’azione dei sinzali, costruisce il prezzo azzerando concorrenza. Roba che farebbe arrossire anche Adam Smith.


Il patto con la GDO che strozza i produttori


Una manciata di euro di carburante sono più che sufficienti a coprire la distanza fra Mazzarrone e Vittoria, la città con il più importante mercato ortofrutticolo del meridione d’Italia.L’uva, nei camion, in questo tragitto aumenta il suo valore di 2 centesimi di euro al chilometro. Dalla produzione alla speculazione il tragitto si fa breve. Entrare nei circuiti della GDO era, in parte lo è ancora, il sogno dei produttori agricoli, un sogno che a Vittoria, ci raccontano alla stregua di un incubo, dal quale ci si sveglia sudati e spesso falliti. “Ho fatto un patto con il diavolo”, ci dice un produttore “il primo anno non mi sono neppure reso conto di quanto denaro stessi perdendo. Per due milioni di euro di ordinativi sottocosto ho stretto la mano al diavolo, in cambio si è preso la mia anima. Ora sono fallito, venderanno la mia azienda ed io sono tornato a lavorare a giornate”.


Così le aziende falliscono


A Vittoria Maurizio Ciaculli, uno dei tanti dannati che abbiamo incontrato, è un agricoltore che nel suo opificio fatturava 8 milioni di euro l’anno e dava lavoro a 80 dipendenti. Denuncia di aver subito una truffa da parte della GDO, il suo prodotto, dice, è stato “clonato”. In giro per l’Europa con il logo della sua azienda, circola più prodotto di quello che lui stesso aveva immesso nel mercato. Dopo la denuncia, perde in una settimana ordinativi per oltre quattro milioni di euro e finisce sul lastrico. “Noi la merce la davamo franco arrivo. Selezionata, pronta, in cassette o vaschette da un chilo per essere messe sui banchi dei supermercati. Ogni onere, dalla manodopera ai costi degli imballaggi, anche il trasporto era di nostra pertinenza”.

Prezzo triplicato


Al mercato di Vittoria l’uva supera i cancelli d’ingresso ad un prezzo già triplicato.
A poche centinaia di metri da quella che fu la sua azienda, i grandi cancelli del mercato ortofrutticolo di Vittoria. Il mercuriale, disponibile online, quota l’uva da tavola ad una media di 90 centesimi di euro. Tre volte il prezzo di vendita stabilito con il produttore. In questo prezzo c’è la parte che va al produttore più tutte le spese di trasporto e imballaggio oltre al 10% che va al commissionario, ossia chi detiene il posto al mercato e il 3% che è la quota dell’intermediario. I mercuriali dei mercati di Milano e Torino, che di chilometri da Mazzarrone ne distano più di mille, mantengono però quasi lo stesso identico prezzo. Continua…

Leggi e guarda la prima puntata: “Viaggio nelle serre dell’Uva, tra caporalato e sfruttamento”.

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