"I figli dei Salvo e la 'Ndragnheta", controllo giudiziario per un'impresa

“I figli dei Salvo e la ‘Ndrangheta”| Controllo giudiziario per l’impresa

Si tratta di un'impresa di costruzione di Reggio Emilia. Indagini del Servizio centrale anticrimine della polizia

Il tribunale di Bologna ha imposto per un anno il “controllo giudiziario” alla società “LG Costruzioni srl” di Reggio Emilia, gestita dai figli di Ignazio Salvo, Luigi e Maria, che ormai da anni vivono in Emilia Romagna (della società ha fatto parte per un periodo anche la moglie di Salvo, Giuseppa Puma).

Ignazio Salvo, assieme al cugino Nino, negli anni Settanta e Ottanta, gestiva le esattorie siciliane. Diversi pentiti, fra cui Tommaso Buscetta, dissero che i cugini erano “organicamente inseriti in Cosa Nostra sin da epoca anteriore al 1976”. E arrivò la condanna.

Si tratta del “primo provvedimento a livello nazionale – si legge in una nota del Servizio centrale anticrimine della polizia di Stato, diretto Giuseppe Linares – in quanto proposto all’organo giudicante in forma congiunta da un procuratore distrettuale (quella di Bologna, guidata da Giuseppe Amato) e da un questore (Giuseppe Ferrari di Reggio Emilia), dietro input e con il supporto investigativo del servizio centrale anticrimine del ministero dell’Interno”.

Per dodici mesi un amministratore giudiziario affiancherà i vertici societari nella gestione con l’obiettivo di allontanare il rischio di infiltrazioni mafiose. Dalle indagini sarebbero emersi rapporti di interesse fra la “LG Costruzioni”, che costruisce soprattutto ville di lusso, e gruppi vicini al clan di ‘Ndrangheta “Grande Aracri di Cutro”.

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L’inchiesta è partita dalla richiesta della società di rinnovo dell’iscrizione alla “White list” della prefettura di Reggio Emilia. Sono così emersi i rapporti familiari con i mafiosi Salvo e quelli recenti con i calabresi.

Da qui proposta la proposta di controllo giudiziario che in caso di società con un quadro “non del tutto compromesso” ha l’obiettivo di stoppare le infiltrazioni mafiose, preservare l’attività economica e salvagardare i posti di lavoro.

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