Condanna Bianco. Le reazioni

Condanna Bianco|Le reazioni della politica

Gli interventi di Simona Suriano ed Erio Buceti.
CORTE DEI CONTI
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CATANIA – Pioggia di reazioni per la condanna dell’ex sindaco Enzo Bianco condannato dalla Corte dei conti.

La Corte dei Conti della Sicilia ha definitivamente accertato le responsabilità del dissesto di Catania e delle terribili conseguenze che l’intera città paga ancora ora. L’ex Sindaco Enzo Bianco ha rappresentato per la nostra città uno tsunami distruttivo che ha paralizzato l’assetto del capoluogo etneo in termini di sviluppo economico, rilancio e programmazione  di opere pubbliche.

Progetti compromessi sotto molti aspetti in modo irreversibile. Il risarcimento che dovrà pagare al Comune di Catania è una ben magra consolazione rispetto ai danni causati. Il simbolo della totale inadeguatezza con una interdittiva legale di dieci che dimostra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, come queste determinate criticità andavano affrontate e denunciate subito e non nascoste sotto il tappeto.  

La nota di Simona Suriano (M5S). “Adesso la malapolitica che ha portato al dissesto di Catania ha un nome e un cognome, con la condanna dell’ex sindaco Bianco, della sua giunta e dei revisori. Nomi e cognomi che hanno contribuito al disastro dei conti pubblici. Adesso chi risarcirà i cittadini? Chi pagherà per i continui disservizi che hanno patito e stanno patendo i catanesi, chi chiederà loro scusa per le tasse comunali alle stelle?”, lo afferma la deputata nazionale del M5S Simona Suriano.  

Il quadro tratteggiato dalla corte dei conti e che ha portato alla condanna è disarmante e sconfortante. Questa città, con un ex sindaco condannato e interdetto e un altro condannato e sospeso, non merita questo, non merita di restare in balia di una classe dirigente del genere che l’ha condotta nel disastro. E appare ancora più sconfortante come le istituzioni comunali abbiano avuto contiguità con altre istituzioni come l’Università”, aggiunge Suriano.

“Contiguità opache come, quella che riguarda il caso dell’ex assessore Licandro e le pressioni di Bianco per farlo diventare docente con uno stipendio faraonico. Ringraziamo gli inquirenti e la procura per aver portato alla luce le irregolarità del Comune e dentro e l’Università e i nostri portavoce in consiglio comunale per il loro attento lavoro di di opposizione e denuncia. Questa classe dirigente non conosce vergogna: sino a oggi è in programma per il prossimo giovedì la presentazione di un libro con gli interventi di Orazio Licandro per l’ateneo e di Barbara Mirabella per il Comune. Credo che la scelta più giusta per entrambi sia quella di non presenziare e di dimettersi”, conclude la deputata pentastellata.  

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