I minori e le accuse infuocate - Riposto, guerra per il bando

I minori e le accuse infuocate| Riposto, guerra per l’appalto

Braccio di ferro tra imprese, opposizione e maggioranza.

RIPOSTO (CT) – C’è un appalto, quello per la gestione delle attività estive per minori, che ha innescato un braccio di ferro tra opposizione e maggioranza. Tra alcune imprese che non sono riuscite ad aggiudicarsi il servizio e il sindaco. Patrizia Patanè, presidente della cooperativa Astrea, attacca: “C’è del marcio a Riposto?”. Ma per il primo cittadino Enzo Caragliano, contattato da LiveSicilia, è “tutto regolare. Nel frattempo, l’assessore al ramo Carlo Copani si è dimesso.

L’attacco

“I fatti sono questi – racconta la Patanè – il comune di Riposto, come tutti i comuni d’Italia, ha ricevuto dal Governo nazionale poco più di trentaseimila euro da destinare ai centri estivi e alle attività ricreative per minori per il contrasto alla povertà educativa, nella stagione estiva”.

Si tratta di “risorse che avrebbero dovuto essere affidate alle associazioni del territorio comunale”.

Il Comune di Riposto, continua la presidente di Astrea, “ha deciso che il servizio doveva essere attivato dal settore cultura, sport, turismo e spettacolo non già dai servizi sociali”.

Non sarebbero stati specificati “né il numero dei minori da avviare alle attività né i locali e gli spazi che il comune avrebbe messo a disposizione”.

“Irregolarità”

La presidente della cooperativa Astrea sottolinea che “nessun numero di operatori può essere indicato in astratto e valutato senza conoscere il numero dei minori destinatari del servizio. Ma il dirigente del comune, assistito da altri inconsapevoli ‘commissari’, ha attribuito comunque il massimo punteggio a chi si è impegnato a impiegare tredici unità di personale senza conoscere il numero dei minori, mentre non ha attribuito alcun punteggio a chi, correttamente, ha rapportato il personale in ragione del numero dei minori (nel caso specifico una unità di personale ogni cinque minori inseriti nelle attività di che trattasi)”.

E ancora: “La discrezionalità della commissione non si è fermata qui, perché nonostante il punteggio attribuito senza conoscere il numero dei minori, due delle società partecipanti, hanno ottenuto lo stesso punteggio. La commissione, piuttosto che privilegiare il fattore territoriale, stante le caratteristiche del servizio, si è inventata altri criteri di valutazione: l’analisi dei costi e il ribasso. Entrambi criteri non previsti dal bando di gara come elementi di valutazione e, infatti, presentati solo nel progetto di una delle partecipanti. Ribasso peraltro fuori contesto, sia perché non richiesto, né parametrabile con alcunché, sia perché i fondi sono destinati a servizi sociali di sostegno ai minori con particolare disagio e non si comprende la ratio di un eventuale ribasso. Insomma un escamotage improvvisato per giustificare l’assegnazione del servizio”.

La Astrea denuncia anche che una società “ha partecipato alla gara dichiarando la collaborazione di una società formalmente fantasma”.

Le conclusioni

Secondo Astrea, sarebbe avvenuta “un’assegnazione con criteri contraddittori, pochi i bambini che ne hanno usufruito, 15 ne abbiamo contati”. Inoltre, “mancando un registro, per un costo di circa 1800 € ciascuno. E poi che tempismo le dimissioni dell’assessore contestato, proprio nel mezzo delle polemiche. Ora si faccia luce, davvero”.

La replica

Prima delle dimissioni, l’assessore Carlo Copani era intervenuto sulla questione, contattato da LiveSicilia: “Abbiamo risposto per iscritto a tutte le interrogazioni del consigliere Carmelo D’Urso. Tutto si è svolto in trasparenza e con rigore. Il Centro estivo comunale è gestito da una associazione dalla trentennale esperienza maturata in attività formative rivolte ai minori”.

E ancora, diceva Copani: “L’associazione collabora con AICS, che si occupa invece delle attività motorie e sportive. Il centro è aperto anche ai diversamente abili e conta 40 iscritti. Totalmente gratuito, pranzi e merende incluse. I giochi ed i materiali di consumo acquistati rimaranno a disposizione della collettività e riusciremo ad arredare diversi siti cittadini con nuovi giochi ed attrezzature. Altro materiale rimarrà alla scuola che ci ha concesso i locali. Non avremmo potuto operare meglio”.

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