Referendum, ultime ore per decidere Le ragioni del Sì e del No

Referendum, ultime ore per decidere|Le ragioni del Sì e del No

Confronto al Giardino dei Giusti di Palermo
SI VOTA DOMENICA E LUNEDÌ
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PALERMO – C’è chi dice Sì, c’è chi dice No. A pochi giorni dal voto del 20 e 21 settembre, impazza il dibattito politico sulla riduzione dei parlamentari e a questo si aggiungono le opinioni dei giuristi. Giovedì alle 17,30, nel Giardino dei Giusti di Palermo, si svolgerà un dibattito sul referendum costituzionale, organizzato dai ‘Comitati Partecipazione Libera’ e da ‘Esistono i Diritti’. All’incontro parteciperanno per esporre le ragioni del Sì: Adriano Varrica, deputato alla camera M5s; Nello Di Pasquale, deputato Ars Pd; Stefania Campo, deputato Ars M5s e il professor Marco Trapanese. Invece, a favore del No: Totò Cordaro, assessore regionale all’Ambiente; Fabrizio Ferrandelli, segreteria nazionale Più Europa; Marco Traina, Partito Radicale Transnazionale e l’avvocato Nadia Spallitta.
 
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?”, è il quesito che si troveranno sulla scheda i cittadini. Il testo della riforma costituzionale è stato approvato nella seconda votazione al Senato l’11 luglio 2019 e alla Camera l’8 ottobre 2019.
 
In merito al quesito referendario sul fronte del Sì sono principalmente due le motivazioni sostenute: la riduzione dei costi della politica e una maggiore efficienza nei lavori parlamentari. Mentre le contestazioni principali del fronte del No riguardano la riduzione di rappresentatività del Parlamento e il rischio di avere territori sotto-rappresentati.
 
In quattordici anni, per la terza volta agli italiani viene chiesto se ridurre o meno i parlamentari. Cosa faranno a questo giro? Confermeranno il taglio dei parlamentari riducendo quindi il nuovo Parlamento a 200 senatori e 400 deputati. Oppure diranno No, mantenendo lo status quo, ovvero 945 parlamentari? 


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