CATANIA – “Salvo Pogliese potrebbe tornare alla guida di Palazzo degli Elefanti ben prima della scadenza della sospensione di 18 mesi, anzi, molto ma molto prima”. Trapela pochissimo, le bocche, nello staff di legali del primo cittadino etneo sono cucitissime, ma da tempo si lavora a una strategia fatta di ricorsi e analisi. Lo scopo è quello di mettere ko la legge Severino e riportare alla guida di Catania Salvo Pogliese, sospeso dopo la condanna in primo grado nel processo sui rimborsi dei fondi Ars.
La strategia
C’è una pista che ha già avuto successo, percorsa da un collega di partito di Pogliese, Girolamo Rosso, consigliere regionale ligure. Il tribunale collegiale lo ha reintegrato dopo la sospensione della legge Severino. Cosa hanno fatto i legali? Prima un ricorso al tribunale Monocratico civile, sollevando la questione di legittimità costituzionale della legge Severino. Contemporaneamente, disse l’avvocato Gerolamo Taccogna, “non potendo comunque attendere i tempi lungi della Corte ho presentato una richiesta di sospensiva in via cautelare che è stata accolta”.
Presunte illegittimità
Le perplessità sulla legittimità costituzionale della Severino nel caso ligure riguardavano “l’incompatibilità con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e l’automatismo della legge”.
Per smontare la sospensiva della Severino, Pogliese si è affidato a due esperti: Claudio Milazzo e Eugenio Marano. Alcune ipotesi sono state percorse, alcuni giorni fa, da un bravo segugio del QdS.
Il ricorso catanese
“Qualora il Giudice accogliesse le richieste di parte ricorrente – spiega a LiveSicilia un componente dello staff del sindaco Pogliese – il provvedimento prefettizio sarebbe sospeso. La richiesta di provvedimento di urgenza accede al giudizio sommario di merito incardinato ai sensi dell’art 702 bis c.p.c.”. Gli scenari potrebbero essere molteplici, con la sospensione del provvedimento prefettizio, Pogliese “rientrerebbe nella funzione”. Appuntamento il 13 ottobre, data confermata.
