Posti Covid, c'è il piano |Il nodo dei medici e dei vaccini - Live Sicilia

Posti Covid, c’è il piano |Il nodo dei medici e dei vaccini

Lo stato dell'arte in commissione Salute con l'assessore Razza.

PALERMO – Nessuno stress per il sistema sanitario regionale malgrado l’oggettiva impennata dei casi di Coronavirus. Lo ha detto lunedì l’assessore regionale Ruggero Razza, pur ammettendo che si guarda con grande attenzione alla situazione di Palermo, dove i contagi stanno aumentando sensibilmente. Il piano dettagliato dei posti dedicati ai pazienti Covid è stato messo nero su bianco dalla Regione e inviato ad aziende sanitarie e ospedaliere con una lettera dell’11 settembre. Ieri l’assessore Razza ha fatto il punto della situazione in commissione Sanità all’Ars (nella foto d’archivio). Dove le opposizioni hanno sollevato alcune perplessità legate tra l’altro alla distribuzione territoriale dei posti, anche alla luce di quanto accaduto in questi giorni, con pazienti trasferiti da zone della Sicilia occidentale a Caltanissetta. Una riunione in cui è emersa l’esigenza di avere un quadro chiaro sull’effettiva disponibilità di personale medico e di recuperare il tempo perduto sul fronte dei vaccini influenzali, prima che l’arrivo dell’autunno, vista l’analogia dei sintomi tra influenza stagionale e Covid, mandi gli ospedali in tilt.

Posti Covid provincia per provincia

Lo schema predisposto dalla Regione prevede la suddivisione dell’Isola in cinque bacini: Caltanissetta-Agrigento, Catania-Enna, Messina, Palermo-Trapani, Siracusa-Ragusa.

Nel bacino di Caltanissetta-Agrigento, 60 posti di degenza ordinaria sono previsti al Sant’Elia di Caltanissetta e 40 a Ribera, sei posti di sub-intensiva al Sant’Elia e dieci a Ribera, otto di terapia intensiva a Caltanissetta e dieci a Ribera. Nel bacino Catania-Enna ci sono in tutto 90 posti di degenza ordinaria in tre strutture catanesi, otto di sub-intensiva e 28 di intensiva. A Messina tra Policlinico, “Papardino” e Barcellona 112 posti di degenza ordinaria, sette di sub-intensiva e 22 di intensiva. Nel bacino Palermo-Trapani sono sei le strutture interessate, cinque fra Palermo e provincia e una a Mazara del Vallo con dodici posti di degenza ordinaria (dei 180 complessivi). In teoria i posti in terapia intensiva sarebbero 72 ma ci sono strutture non ancora attive nel computo. E infine, nel bacino Ragusa-Siracusa, 122 posti di degenza ordinaria, otto (tutti a Siracusa) di sub-intensiva e 22 di intensiva.

Possibili cambi in corsa

Se necessario, si legge nella lettera dell’assessorato, potranno essere approntati ulteriori interventi come la riconversione completa in covid hospital del presidio di Caltagirone o altre modifiche “in funzione dell’andamento della curva epidemica”, come ha ribadito lo stesso assessore in commissione.

Ma i posti dello schema trasmesso dalla Regione non sono tutti operativi al momento, ha fatto notare il Pd. Antonello Cracolici ha parlato ad esempio della situazione di Palermo. Non sono ancora partiti i posti dell’ex Imi e quelli all’Ismett previsti nella tabellina (ben 40 questi ultimi). Anche Ribera, osserva la presidente della commissione Margherita La Rocca Ruvolo, è ancora indietro.

Il nodo del personale

Il tema dei temi però riguarda il personale. Perché affinché i numeri della tabella si traducano in realtà servono medici, anestesisti, infermieri e via dicendo. Ci sono? “L’assessore ha detto che tra due settimane potrà offrirci un quadro dettagliato con i dati su questo punto, che è centrale”, dice La Rocca Ruvolo. “Certo – aggiunge -, bisogna trovare un equilibrio perché la rete covid non penalizzi gli altri reparti perché le cure agli altri malati si devono assicurare”.

I trasferimenti

Altra questione sollevata in commissione riguarda l’assenza di terapie subintensive o intensive in alcuni presidi. “Se un paziente ricoverato a Mazara del Vallo peggiora e ha bisogno di sub intensiva lo devi trasportare a Palermo, perché lì non ci sono posti. Non va bene”, ha fatto notare Giuseppe Lupo del Pd. Mentre il dem Nello Dipasquale ha sollevato l’analogo caso di Ragusa (“Se lì ci si aggrava bisogna essere trasferiti in un’altra provincia, a Siracusa”), chiedendo che siano considerati nel piano anche i posti anche nell’ospedale di Modica.

L’urgenza dei vaccini

Altro tema emerso nel dibattito in commissione è quello della campagna vaccinale dell’influenza. Il Pd chiede che si proceda a vaccinazioni di massa dei giovani e degli over 60. “Urgentissimo. Altrimenti con l’arrivo della febbre gli ospedali andranno in tilt”, dice Lupo. Il governo si sta muovendo in tal senso. Ma per le opposizioni siamo già in ritardo. Per la prossima settimana è già stata convocata una seduta ad hoc della commissione presieduta da La Rocca Ruvolo a cui è stato invitato l’ordine dei medici per fare il punto della situazione.

Tamponi rapidi

Altra criticità: i tempi lunghissimi di attesa per i tamponi. Razza ha parlato di quanto anticipato alla stampa lunedì, cioè l’acquisto di due milioni di tamponi rapidi. Saranno stoccati nei depositi della Protezione civile a Palermo e a Dittaino e, ha detto l’assessore, “saranno distribuiti alle aziende sanitarie in base ai fabbisogni del territorio”. “Siamo tra i primi ad avere questa tipologia di tamponi – ha detto Razza – Abbiamo innanzitutto pensato alle scuole un genitore non può aspettare 24 ore per avere una risposta su un tampone fatto al figlio”. Anche perché, senza tamponi veloci, con le febbri stagionali in arrivo si rischia di paralizzare a casa intere famiglie per giorni.


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