Rinasce il Teatro Bellini. Premi e spettacoli. Ecco le novità

Rinasce il Teatro Bellini|Premi e nuovi spettacoli

La cerimonia di premiazione è stata arricchita dal concerto che ha visto protagonista il soprano Clara Polito.

CATANIA – “Perché tuo padre amava tanto la musica?” “Perché così si nasce, perché anch’io la amo. È una passione che devi avere nel Dna, poi la coltivi, la affini, ma devi averla dentro”. Riccardo Maugeri è emozionato, ma lucido, mentre ritira il Bellini d’oro assegnato alla memoria del padre Antonio, fondatore oltre mezzo secolo fa di un premio che ora gli viene in qualche modo restituito sub specie aeternitatis. Sul palcoscenico del Teatro Massimo c’e pure un altro figlio, e stavolta figlio d’arte: è il giovane Michele Guagliardo, anche lui chiamato a ritirare il premio in onore del padre Marcello, in arte Giordani, uno dei maggiori tenori apparsi negli ultimi trent’anni sulla scena mondiale, purtroppo prematuramente scomparso. “Perché anche tuo padre amava tanto la musica?” “Per evadere dalla realtà, credo, e immergersi nel flusso del canto per raggiungere una dimensione altra e forse più alta”. Stessa domanda, ma diversa è la risposta

Premio Bellini d’oro

Le ultime battute della cerimonia del premio “Bellini d’oro” sono all’insegna di una dolce commozione che pervade non solo i congiunti dei premiati – con la bellissima moglie di Giordani, Wilma Ahrens, triste e composta in prima fila, mentre da un palco spiccava l’elegante figura di Maria Maugeri – ma altresì i cuori degli spettatori che hanno esaurito il ridotto numero di posti disponibili a causa delle misure anti Covid. Molti appassionati e fan sono così rimasti fuori dalla sala del Sada. E la standing ovation finale decreta il pieno successo della 32a edizione del premio, promosso per la prima volta dall’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo nell’ambito della rassegna “Bellini Renaissance”. Si apre così un nuovo corso per il prestigioso riconoscimento organizzato dalla Società Catanese Amici della Musica in collaborazione con il Teatro Massimo Bellini, come ha sottolineato il commissario straordinario Daniela Lo Cascio, portando i saluti e parlando anche a nome del presidente della Regione Nello Musumeci e dell’assessore regionale Manlio Messina: «Nel concepire e configurare il progetto “Bellini Renaissance”, l’Assessorato regionale ha privilegiato la via della rete e delle sinergie con le diverse eccellenze del territorio che potessero contribuire a dare massimo lustro e sviluppo ad una manifestazione di respiro internazionale, costruita intorno alla figura del Cigno etneo. Tutti uniti attorno ad un grande evento di turismo culturale, affidato al Teatro Massimo Bellini quale principale ente attuatore. In questa visione, è apparso imprescindibile instaurare una stretta partnership con la Società Catanese Amici della Musica e condividere in particolare la programmazione del “Bellini d’oro”, riconoscimento di prestigio mondiale e ormai storicizzato, grazie ad una sequenza di premiati che copre oltre mezzo secolo. Perciò la collaborazione avviata da tempo tra la Scam e il Teatro, al fine di dare la giusta cornice alla cerimonia di premiazione, conosce quest’anno un salto di qualità e da ospitalità si trasforma in piena adesione di contenuti e intenti. Un nuovo corso che coincide con l’attribuzione del riconoscimento alla memoria di due personalità siciliane di primo piano, scomparse entrambe lo scorso anno. La 32ª edizione del “Bellini d’oro” è stata così un grato tributo al grande tenore Marcello Giordani, che ha onorato il canto belliniano nel mondo, e ad un operatore culturale del calibro di Antonio Maugeri, lungimirante e visionario fondatore del premio e della stessa Scam, che ne perpetua l’opera».

Daniela Lo Cascio, commissario straordinario del Teatro Massimo Bellini, e il sovrintendente Giovanni Cultrera consegnano il premio al figlio del premiato, Marcello Guaglardo. 

La serata di gala, condotta con stile e professionalità dalla giornalista Caterina Andò e dal musicologo Giuseppe Montemagno, è stata come sempre una festa della grande musica e del repertorio belliniano in particolare. Il concerto schierava l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini diretta con sapiente cura da Antonino Manuli. Protagonista vocale era il soprano Clara Polito, che ha incantato il pubblico con una superba prova, una sfida di belcanto e interpretativa, che l’ha vista affrontare le scene della pazzia di Imogene nel Pirata e di Elvira nei Puritani, ma anche le sortite di Romeo nell’opera I Capuleti e i Montecchi e chiudere in stato di grazia con la cesellatura di “Casta diva” e cabaletta. La soirée musicale poteva contare inoltre sulla significativa e applaudita partecipazione di Giovanni Guagliardo, baritono in ascesa e nipote di Marcello Giordani, al quale era legato da profonda affinità.

Il Bellini d’oro, riconoscimento ambito dai maggiori interpreti del Cigno catanese, merita dunque il massimo sostegno. A ribadirlo è stato il sovrintendente Giovanni Cultrera: «Il Teatro Massimo Bellini è lieto della partnership stretta con la Società Catanese Amici della Musica al fine di assicurare la migliore riuscita dell’odierna edizione del premio, grazie anche al supporto dell’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, che ha inserito l’evento nel programma della manifestazione Bellini Renaissance. Il Teatro non si è limitato, come in passato, a fare da cornice, ma ha messo a disposizione tutte le proprie energie e le competenti risorse umane di orchestra e tecnici, inclusa naturalmente la splendida sala del Sada, allestendo la cerimonia di consegna di un riconoscimento prestigioso e ormai storico, che vanta una longevità ultracinquantenaria e uno strepitoso albo d’oro. Particolarmente appropriato e toccante, appare poi quest’anno il conferimento alla memoria a due figure che sono entrambe espressione, a diverso titolo, dell’eccellenza musicale che la Sicilia quando vuole sa esprimere. È perciò con estrema gratitudine che ricorderemo per sempre l’impegno profuso da Antonio Maugeri, raro esempio di militanza attiva nella vita culturale catanese, quale fondatore del premio Bellini d’oro e rifondatore della Scam. Mentre Marcello Giordani è già entrato di diritto nell’Olimpo delle voci tenorili isolane che, da Giuseppe Anselmi a Giuseppe Di Stefano, hanno saputo conquistare i palcoscenici di tutto il mondo».

Alla memoria di Maugeri e Giordani anche le targhe del Kiwanis Club, che ha voluto dare il proprio contribuito alla Scam attraverso i buoni uffici di Alfio Cavallaro (luogotenente della Divisione 2 Etna Patrimonio dell’umanità), Ciro Messina (luogotenente della Divisione 3 Sicilia sud-est) e Franco Rattizzato, presidente del Club di Augusta. Sponsor della Scam anche l’associazione, presieduta da Vera Torrisi, intitolata al maestro Francesco Musmarra, compositore acese di cui è stata rievocata la figura.

A tratteggiare la personalità di Tony Maugeri è stata Annarita Fontana, presidente della Scam, associazione la cui rinascita rappresenta un altro dei traguardi raggiunti da Tony Maugeri, a lungo protagonista della vita musicale etnea, attraverso un’opera e un’azione che hanno avuto significativa eco in ambito nazionale e internazionale. «Il primo segno del suo indelebile passaggio nella storia culturale catanese – ha sottolineato la Fontana – è proprio la nascita del “Bellini d’Oro”, da lui creato nel 1968. Certo, gratificare la memoria di Tony Maugeri è un gesto riconoscente verso colui che ha saputo dare corpo e forma ad un award destinato a diventare il premio più longevo istituito in Italia in onore di un compositore”. Un albo d’oro che fin dai primi anni annovera direttori d’orchestra del calibro di Vittorio Gui e Gianandrea Gavazzeni, cantanti lirici del valore di Renata Scotto e Alfredo Kraus».

Intanto il Nostro continuava a divorare libri e dischi, acquisendo una preparazione che gli ha permesso di dialogare con i massimi esperti, come testimonia l’importante collezione di vinili e pubblicazioni, nonché la quasi ventennale divulgazione televisiva con le trasmissioni “Allego Ma Non Troppo”, “Un Palco all’Opera”. Maugeri ha poi istituito altri due premi, uno intitolato al critico teatrale Domenico Danzuso, e il premio “Giuseppe Anselmi. Una vita per la musica”.

«Nel 1994 – ricordava ancora Annarita Fontana – Maugeri aveva messo a segno un altro progetto altamente meritorio, ossia rifondare la gloriosa Società Catanese Amici della Musica, che dagli anni 30 ai 60 circa aveva portato a Catania fior di concertisti, uno per tutti il pianista Arthur Rubinstein. È un altro suo capolavoro la rinascita della Scam, un’altra intuizione visionaria, in grado di catalizzare e aggregare gli appassionati, con iniziative di spicco».

Quanto al “Bellini d’oro” e al suo esaltante quanto avventuroso percorso, con senso di responsabilità, già negli anni Ottanta Maugeri comprende che il premio necessita di una casa istituzionale. Ad offrirla è l’amico Angelo Munzone, già sindaco di Catania, direttore pro tempore dell’Azienda provinciale del turismo di Catania, che con l’adesione assicurata da Nello Musumeci nei due mandati alla presidenza della Provincia, fa del Bellini d’oro uno dei fiori all’occhiello della programmazione turistica. Con questa brand reputation, come sottolineava Daniela Lo Cascio, il premio raggiunge fama planetaria e conduce sulle scene catanesi nomi prestigiosi, da Luciano Pavarotti a Nicolai Gedda. Una simbiosi, quella tra Apt e Bellini d’oro che ha il suo culmine nel 2001, bicentenario della nascita di Bellini, quando Maugeri riporta Riccardo Muti nel Teatro dove aveva esordito. Purtroppo non poteva prevedere che il premio subisse per sette lunghi anni, una battuta d’arresto una volta esaurito il secondo mandato di Musumeci alla Provincia. A salvare il premio dall’oblio sarà ancora e sempre Tony Maugeri che lo prenderà sotto l’egida della Scam riproponendolo nel 2008 con una memorabile edizione che vide laureati Cecilia Bartoli e Domenico De Meo. il resto è cronaca degli anni recenti. 

Di grandissimo rilievo appare al contempo la parabola artistica e umana di Marcello Giordani, la cui voce incomparabile e la nobile, imponente figura hanno conquistato i più grandi teatri del mondo, nessuno escluso, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York, dall’Opéra Bastille alla Staatsoper di Vienna, per citarne solo alcuni. Un uomo legato alla propria terra, come ha sottolineato il compositore e direttore d’orchestra Giovanni Ferrauto che – con e per Giordani – ha realizzato il progetto Sicilia Bedda. Un uomo generoso e riconoscente a Dio e alla vita che gli avevano fatto dono di uno strumento vocale impareggiabile. E nell’ultimo decennio, con la Fondazione intitolata al padre Michele aveva sostenuto in prima persona il lancio di giovani talenti. Di lui rimangono video e registrazioni che esaltano la sua vocalità duttile, dal morbido impasto: una voce italiana eppure adatta al repertorio più vasto, da Verdi a Puccini, da Massenet a Gounod. Spicca l’estensione privilegiata nel registro acuto e sovracuto che ha fatto del cantante augustano un raro esempio di tenore eroico, perfetto per la scrittura belliniana. Oltre che un autorevole Pollione in Norma, Marcello Giordani è stato così un memorabile, svettante protagonista di due ruoli proibitivi come l’Arturo dei Puritani e il Gualtiero del Pirata, prototipo dell’eroe romantico che avrebbe dominato da lì a poco le partiture del melodramma italiano: un genere che Vincenzo Bellini ha contribuito in modo determinante a rigenerare attraverso l’inedito peso specifico di una drammaturgia musicale vivificata dalla sua melodia infinita. E sulle ali delle creazioni del Cigno si appresta a volare alto anche la rassegna “Bellini Renaissance”.

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