La scuola e l'emergenza sanitaria "Scongiurati doppi turni"

La scuola e l’emergenza sanitaria|”Scongiurati doppi turni”

Parla Francesco Ficicchia, il dirigente dell'Istituto comprensivo Vittorino da Feltre.

CATANIA – Una ripartenza difficile. Poco personale docente, spazi limitati e necessità di garantire la sicurezza, pesano sull’inizio dell’anno scolastico che, a breve, dovrebbe entrare a regime. Nell’era dell’emergenza sanitaria da Covid 19, ai dirigenti scolastici è chiesto uno sforzo in più. Sono loro a dover organizzare le attività, rispondendo alle tantissime esigenze imposte quest’anno. Un lavoro costante, nel tentativo di salvare capra e cavoli. Lo sa bene Francesco Ficicchia, preside dell’Istituto comprensivo Vittorino Da Feltre, 850 alunni distribuiti su 5 plessi.

“Affrontiamo questo anno verificando una realtà nuova, nella quale occorre garantire rispetto delle regole, attenzione particolare per garantire il distanziamento, evitando assembramenti, riuscire a seguire in modo abitudinario tutte le indicazioni, in modo da creare degli automatismi nei ragazzi, nei docenti e nel personale. In modo che non si deve neanche pensare a quel che si fa, ma si fa perché è giusto”- spiega il preside.

La scuola in era Covid

Un lavoro difficile, avviato già in estate con corsi di formazione particolare. “Da parte del Ministero sono state fornite delle indicazioni contenute nelle linee guida – continua – e dei finanziamenti ad hoc per formare il personale. Siamo anche in rete con altre scuole, in modo che si possa fare formazione di rete, sia specifiche per il personale cosiddetto preposto Covid, sia per quanto riguarda il personale ATA, addetto alle pulizie, sia per il personale docente, per avere indicazioni generali su come comportarsi durante l’esecuzione dle proprio mandato lavorativo. E soprattutto come comportarsi nel caso in cui scatti l’emergenza in classe”.

Il protocollo di fronte a caso positivo

In caso di positività scatta il protocollo. “La procedura è la seguente – illustra il preside Ficicchia. Il personale che sta in classe deve avvisare il preposto Covid che, a sua volta, con una dotazione particolare di protezione porta fuori dall’aula il ragazzo e lo conduce nella cosiddetta aula zero o aula Covid. Lo assiste e, contemporaneamente, avvisa la famiglia e avvisa il referente Covid dell’istituto: questi ha l’incarico di prendere contatti con l’Asp e segnalare tutte le persone con cui è stato a contatto in classe. Sarà poi l’Asp a verificare le necessità di quarantena o altro”. Poi si procede all’igienizzazione dell’aula zero e, nel caso di positività, si procede alla sanificazione dei locali. “Per questo – continua – abbiamo intenzione di acquistare noi le macchine sanificatrici, utilizzarle regolarmente senza attendere le ditte esterne. Che hanno un costo elevato”.

Le risorse

Il budget di cui sono state dotate le scuole non basta. Troppe le novità e le necessità. “È un’esperienza completamente nuova – prosegue Ficicchia. Per il momento siamo riusciti ad acquistare dotazioni sufficienti. Nella vita della scuola, da sempre, abbiamo un budget per tutto quello che non è direttamente istruzione ma è legato a sostenere il funzionamento della scuola. E questo è il caso”.

Il rapporto con i genitori

Una delle difficoltà dell’attuale fase è di certo il rapporto tra la scuola, e le sue nuove regole, e le famiglie. “I genitori si sono dimostrati collaborativi e si sono attenuti alle indicazioni della scuola: non entrare nei locali scolastici, lasciando i figli di fronte al cancello, eccetto per gli alunni dell’infanzia. Fino a oggi la collaborazione tra scuola e famiglia tiene”.

Spazi, personale e dotazioni di sicurezza

La protezione civile ha fornito le mascherine. Guanti e visiere, invece, restano a carico delle scuole e servono risorse e nuova allocazione di fondi. “Il problema non è di tipo amministrativo – aggiunge il preside – ma politico. Anche effettuare le spese richiede delle scelte e di volta in volta dobbiamo decidere cosa è meglio fare per la scuola, cosa possa essere più duraturo, cosa permette di risparmiare. Non è semplice, ma è il ostro lavoro”.

Scongiurati i doppi turni

Alla Vittorino da Feltre sono, per il momento, scongiurati i doppi turni. Una richiesta dei genitori che il preside Ficicchia ha accolto, organizzando gli spazi per consentire agli studenti di frequentare la mattina. “Riusciremo a evitarli garantendo il distanziamento nelle aule – dice. Se riusciamo a fare questo, riusciremo a organizzare un unico turno mattutino. Per il momento, attenendoci alle indicazioni del Ministero e dalla Regione, stiamo applicando un orario ridotto, per fare abituare i ragazzi a questa nuova realtà e non appesantire le giornate con l’uso costante della mascherina”.

Laboratori sacrificati

Si tenta, dunque, di recuperare spazi all’interno degli istituti scolastici. Almeno alla Vittorino da Feltre dove il preside ha pensato di allargare le aule per consentire il distanziamento. Un sacrificio inevitabile. “Se noi parliamo di formazione – afferma ancora – anche ciò che non è legato all’aula curricolare è importante. Avere uno spazio di apprendimento dove ci sono gli strumenti musicali, le aule laboratorio, tutto questo è importante. Però, tra le due, scegliamo il male minore”.

La DAD

In alcune condizioni, per il preside Ficicchia, la didattica a distanza può essere la soluzione. Non sempre e non per tutti, ma all’occorrenza sì. “In molte condizioni ci ha dato buoni risultati. Gli esami alla fine della secondaria di primo grado non sono stati sconvolgenti e i ragazzi si sono comportati secondo il trend degli anni precedenti. Non è il massimo – sottolinea – e non è la stessa cosa. Ci sono momenti, nella scuola dell’infanzia e nella primaria, dove la presenza è fondamentale, ma si è fatto di tutto e bisogna organizzare. Le cose non si inventano. In questo momento – conclude – stiamo facendo di tutto per garantire la didattica in presenza”.

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