La notizia si è appresa quando in Italia era notte: è morta Ruth Bader Ginsburg, giudice della Corte suprema degli Stati Uniti, una delle figure più importani della recente storia americana.
La giudice liberal nominata da Bill Clinton nel 1993 è stata un alfiere dei diritti, dell’uguaglianza e delle battaglie contro le discriminazioni, incidendo con a sua attività alla Corte Suprema sui cambiamenti della società americana, in particolare sul fronte dei diritti delle donne.
Ora andrà sostituita e questo potrebbe essere l’ultimo e il più delicato compito di Donald Trump prima delle presidenziali. Trump potrà così cementare la maggioranza conservatrice della Corte. Lei aveva sperato di sopravvivere fino all’elezione del nuovo presidente, aveva confidato a una parente.
Ginsburg aveva 87 anni ed era malata di cancro. Newyorchese, era stata la seconda donna della storia americana a sedere nel massimo organo giudiziario. Lì era stato leggendario il suo dualismo con il giudice italo-americano Antonin Scalia, la quintessenza del conservatorismo giudiziario americano. Lui e Ruth in punta di fioretto alla Corte Suprema e fra di loro nacquero amicizia e stima.