"Duro colpo ai clan etnei" Droga nell'uliveto, 4 arresti

“Duro colpo ai clan etnei” | Droga nell’uliveto, 4 arresti

Operazione dei carabinieri che avevano notato strani movimenti in un fondo agricolo.
TRA PATERNO' E BELPASSO
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BELPASSO. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò hanno arrestato nella flagranza i paternesi Rosario Cucchiara 55 anni, presunto affiliato al gruppo criminale dei “Morabito-Rapisarda” attivo nel comune di Paternò e considerato articolazione della famiglia mafiosa dei “Laudani”, Salvatore Massara, 36, Antonino Maurici, 45 e Angelo Spatola, 44, poiché ritenuti responsabili di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. 

L’intervento

Operazione lampo dei carabinieri i quali, impegnati nel controllo del territorio, hanno notato degli strani movimenti nei pressi di un fondo agricolo di contrada Pulici, agro del comune di Belpasso. Organizzato in men che non si dica un servizio di osservazione, mentre si provvedeva a circondare l’intera zona, i militari hanno individuato un casolare dove gli indagati nascondevano della marijuana già essiccata che, prelevata, passava alla lavorazione (come quattro amici ad un picnic avevano predisposto un tavolo all’aperto per lavorarla ed impacchettarla).
Accertata la natura illecita della presenza dei personaggi all’interno della proprietà, i militari  vi hanno fatto irruzione proprio mentre il quartetto era intento alla lavorazione della sostanza stupefacente. Vedendosi in trappola, i quattro hanno tentato la fuga. Azione soffocata sul nascere dalla prontezza dei militari che, dopo una violenta colluttazione, sono comunque riusciti a bloccarli ed ammanettarli.    

Il sequestro

Complessivamente sono stati sequestrati 70 chili di marijuana, nonché tutta l’attrezzatura utile alla lavorazione e confezionamento della sostanza che, per la provenienza geografica dei personaggi e il “lignaggio” di uno degli arrestati, era destinata al mercato al dettaglio del circondario paternese con considerevoli introiti nelle casse del clan.
Gli arrestati, assolte le formalità di rito, sono stati associati nelle carceri di Siracusa e Gela 

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