La crisi del settore edile - Live Sicilia

La crisi del settore edile

Pasquale De Vardo
Allarme occupazione del settore edile per via di una crisi inarrestabile
SETTORE EDILE
di
3 min di lettura

Centomila posti di lavoro persi dal 2009 ad oggi in Sicilia. L’allarme occupazione del settore edile lo lancia il segretario generale della Feneal Uil Tirrenica Messina-Palermo. 

Pasquale De Vardo (nella foto), messinese, non vede la luce in fondo al tunnel per un settore che dovrebbe essere il motore dell’economia Sicilia. Anche se i mezzi ci sono per fare ripartire la cantieristica. L’emergenza sanitaria che ha determinato, fra l’altro il blocco dell’edilizia pubblica e privata, ha solo aggravato la situazione.

Il fronte occupazionale sta segnando il passo per via di una crisi inarrestabile che sta mettendo a rischio la tenuta dell’intero sistema. Lo stato di salute dell’edilizia post lockdown non sta facendo registrare segnali incoraggianti. “La situazione è peggiorata decisamente, anche perché la maggior parte delle aziende impiega personale in nero.

Le ‘provvidenze’ statali per fronteggiare la crisi favoriscono, di fatto, le aziende perché impiegano maestranze già in cassaintegrazione viene ugualmente impiegato, ma senza garanzie. Questa è un’altra piaga che come organizzazione sindacale abbiamo denunciato in più sedi. Le prospettive potrebbero essere buone, perché avvertiamo qualche segnale incoraggiante.

Confidiamo molto nell’ecobonus statale, uno strumento che potrebbe mettere nuovamente in moto l’edilizia siciliana. L’attivismo delle banche che si stanno attrezzando per irrorare il sistema di ingenti risorse finanziarie potrebbe essere la panacea dei nostri mali. La spinta potrebbe derivare sia dall’edilizia pubblica sia da quella privata. Vedo buone prospettive, se colte le opportunità, per l’edilizia, ma per l’intera economia siciliana”.

La cantieristica al momento non registra movimenti per le grandi opere in Sicilia. “E’ vero, ma anche in questo caso mi piace essere ottimista, dal momento che è sono prossimi ad andare i gara i lavori per il raddoppio della linea ferroviaria Messina-Catania, dalla città dello Stretto a Fiumefreddo. Aspettiamo con trepidazione l’avvio di questa nuova opera per l’assunzione di nuovo personale. L’assessore Falcone recentemente ha dichiarato che le gare si faranno entro fine anno, aspettiamo con fiducia. Per il raddoppio della Palermo-Cefalù registriamo segnali confortanti per l’avvio spedito dei lavori. La Toto ha già realizzato il campo base e, al momento ci sono 125 lavoratori impiegati, ma a pieno regime potrebbero essere occupate oltre 300 unità. Attendiamo anche l’avvio vero dei lavori del porto di Tremestieri, sempre a Messina. Sempre in tema di portualità non va meglio a Sant’Agata Militello dove i lavori del porto stanno segnando, purtroppo, il passo.

Non c’è solo l’aspetto occupazionale che dovrebbe spingere la politica a pressare per la realizzazione delle opere, ma c’è l’aspetto non meno importante dell’utilità delle stesse. Si è sempre detto che la Sicilia è carente in tema di infrastrutture e che i trasporti non funzionano per questo motivo? Bene, i soldi ci sono e mi chiedo perché le opere non si fanno? E’ di oggi la notizia data dall’assessorato regionale ai lavori pubblici che riguarda il mancato impiego di oltre 408 mln di euro di opere già cantierabili. Cosa si aspetta per l’avvio dei lavori?”

La nota dolente del viadotto Ritiro a Messina sta determinando il collasso di un’intera città…

“Su quest’argomento devo spezzare una lancia in favore dell’azienda esecutrice delle opere. Il cronoprogramma sta andando avanti con qualche ritardo fisiologico, ma devo rilevare che il Consorzio per le autostrade da tre mesi non versa le somme per l’avanzamento dei lavori.

Va bene che la Toto è un’azienda solida, ma è anche vero che le aziende pubbliche devono rispettare i propri impegni. I lavori stanno procedendo anche di notte e l’augurio, come ha detto recentemente l’assessore Marco Falcone, è che si raggiunga il numero delle 100 unità lavorative, al momento, in uno dei cantieri più importanti della Sicilia”.

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